Marino tra nonni e fratelli
Dall’antico a Picasso, lo scultore e i suoi modelli
Pistoia capitale della cultura 2017 offre l’occasione per fare il punto su un protagonista dell’arte del Novecento, alla luce degli studi critici degli ultimi decenni. «Marino Marini. Passioni visive» a Palazzo Fabroni (fino al 7 gennaio) a cura di Barbara Cinelli e Flavio Fergonzi, evidenzia i legami tra le invenzioni plastiche di Marini (Pistoia, 1901 - Viareggio, 1980) e i grandi modelli della scultura del Novecento, ma anche dei secoli passati, dall’antichità egizia all’Ottocento, cui l’artista toscano, come altri della sua generazione, si riferì, pur sovvertendo i canoni estetici della tradizione.
Si parte dai busti degli esordi, affiancati a canopi etruschi e a busti rinascimentali, per proseguire, alla metà degli anni Trenta, con la stilizzazione dei corpi che risente del linguaggio medievale: in mostra è un «Crocifisso» trecentesco appartenuto
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)