Maioliche rinascimentali da tre collezioni

Da Pandolfini vanno all’incanto 70 lotti, alcuni inediti

Cinque vasi veneziani della bottega di Mastro Domenico, metà del XVI secolo
Laura Lombardi |  | Firenze

Circa 70 lotti di «Importanti maioliche rinascimentali» sono all’asta da Pandolfini il 17 aprile, con opere (alcune inedite) provenienti da tre grandi collezioni italiane, in un arco compreso tra la fine del XIV e tutto il XVI secolo.

Oltre a una ricca scelta di vasi apotecari, provenienti da corredi delle più importanti spezierie rinascimentali (un vaso farmaceutico con doppia ansa a torciglione e lettera gotica della manifattura di Deruta di fine XV secolo ha una stima di 18-25mila euro), il catalogo propone vari lotti prestigiosi: un piatto realizzato a Casteldurante databile tra il 1520 e il 1530 (70-100mila), nel quale figura uno dei decori che Cipriano Piccolpasso descrive nella sua celeberrima opera sull’Arte del Vasaio, e un piatto urbinate del 1540 ca decorato con la scena del «Ratto di Proserpina» (40-60mila), oggetto di studio per una possibile collaborazione tra Xanto Avelli e altri
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