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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliLa nuova illuminazione della Sagrestia Nuova di San Lorenzo nel Museo delle Cappelle Medicee, che Michelangelo realizzò nel 1519 per accogliere le tombe dei duchi Medici, Giuliano e Lorenzo, promossa dai Musei del Bargello in partnership con Lottomatica, segna un importante passo nella fruizione del capolavoro del Buonarroti.
Come emerso dagli studi, l’illuminazione pensata da Michelangelo per quel luogo, del quale fu anche architetto, era funzionale alla comprensione del percorso simbolico e narrativo, facendo uso di due diverse tipologie di luce naturale: una diffusa e una che scaturisce dalla rifrazione dei raggi solari sul marmo bianco delle pareti.
Il progetto attuale, elaborato dallo storico dell’arte e restauratore Antonio Forcellino, dal maestro delle luci Mario Nanni, con la collaborazione di Monica Bietti, storico dell’arte responsabile del Museo delle Cappelle Medicee, e dell’architetto Maria Cristina Valenti responsabile tecnico dei Musei del Bargello, si avvicina quindi a quello originale, pur senza tentare un totale ripristino delle condizioni luminose precedenti alla costruzione del Cappellone dei Principi, che fu edificato tra il XVII e il XVIII secolo, alterando in parte gli effetti pensati da Michelangelo.
Uno scorcio della Sagrestia Nuova di San Lorenzo
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