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Lo zar era spaventoso

Luana De Micco

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Lo zar Pietro I di Russia, detto il Grande, della famiglia dei Romanov, arrivò in Francia il 21 aprile 1717 e vi restò fino al 21 giugno. Si fermò a Versailles a due riprese, dove fu accolto al Grand Trianon. Di lui fece un ritratto preciso il filosofo Saint-Simon: «Era un uomo molto alto, ben costruito, assai magro, con begli occhi neri, grandi, vivaci, penetranti, molto ben tagliati e con un tic che, pur non ripetendosi troppo spesso, gli scomponeva gli occhi e l’intera fisionomia, rendendolo spaventoso».


Alla visita dello zar riformatore, padre della Russia moderna e grande appassionato d’arte e cultura francese (nel suo soggiorno visitò tra l’altro la Manifattura dei Gobelins, il Jardin des Plantes e l’Osservatorio), è dedicata la mostra «Pietro il Grande. Uno zar in Francia, 1717» visitabile fino al 24 settembre nella Reggia di Versailles, proprio nelle sale del Grand Trianon che lo ospitarono; una visita certo ufficiale, ma anche informale. Uno degli episodi più noti fu quando lo zar ruppe la rigida etichetta di corte prendendo tra le braccia re Luigi XV, che all’epoca aveva solo 7 anni.


La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo da cui arrivano numerosi oggetti appartenuti allo zar, come l’abito estivo in lino e seta blu che aveva indossato durante il viaggio francese.

Luana De Micco, 15 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

Lo zar era spaventoso | Luana De Micco

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