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Lo sceicco paga e il teatro prende il suo nome

Luana De Micco

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Ha preso avvio la seconda e ultima fase del restauro del Teatro imperiale del Castello di Fontainebleau. Il budget di 5 milioni di euro è finanziato dagli Emirati Arabi che avevano già coperto le spese della prima fase di lavori iniziati nel 2013.

Nell’ambito della convenzione firmata con il Louvre per il Louvre Abu Dhabi nel 2007, gli Emirati si erano infatti impegnati a «fare un gesto per il patrimonio francese» e avevano deciso di investire i 10 milioni di euro necessari per ridare splendore al teatro che Napoleone III donò all’imperatrice Eugenia. Il luogo è stato a lungo chiuso al pubblico e per questo motivo è arrivato fino a noi praticamente intatto.

Per la costruzione, avvenuta tra il 1853 e il 1856, l’architetto Hector Lefuel si era ispirato al teatro di Maria Antonietta a Versailles. Già restaurate le poltroncine rivestite di seta gialla, gli stucchi dorati e il monumentale lampadario.

Ora si tratta di intervenire sulle sale del piano superiore che danno accesso alle logge e sulla scena e i suoi macchinari. Il consolidamento del tetto è stato invece finanziato dallo Stato francese che ha comunque accettato la sola condizione posta da Abu Dhabi, cioè che il teatro prendesse il nome dello sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahayan, presidente degli Emirati Arabi Uniti.

Luana De Micco, 10 settembre 2017 | © Riproduzione riservata

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