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Arabella Cifani
Leggi i suoi articoliMeno male che ci sono: nella morta gora degli studi italiani di storia dell’arte brillano come perle rare. Sono le grandi fondazioni d’arte, segnatamente, in questo caso, la Fondazione Giorgio Cini di Venezia e la Fondazione Federico Zeri di Bologna.
La prima ha una storia già antica e illustre che parte dal 1951, quando con atto pubblico il conte Vittorio Cini la istituì alla memoria del proprio figlio. In oltre sessant’anni di vita la fondazione ha pubblicato e continua a pubblicare una quantità di volumi fondamentali sulla storia dell’arte veneziana e italiana, con mostre innovative di alto livello, concerti e restauri; ha, tra l’altro, anche ospitato il G7 e i convegni dell’Unesco. Se non ci fosse, su Venezia calerebbe una caligine culturale.
La Fondazione Zeri è di più fresca istituzione prendendo vita dal testamento di Federico Zeri del 1998. Nel 1999 l’Università di Bologna ha costituito la Fondazione, riconosciuta dal Ministero per i Beni culturali nel 2000. In 16 anni, di strada ne ha già percorsa molta: con la sua meravigliosa fototeca, la sua biblioteca, gli studi, i convegni e le numerose pubblicazioni. Nel quadro delle loro rispettive iniziative culturali le due fondazioni hanno pubblicato recentemente due importanti volumi: uno dei quali in felice collaborazione. Il primo di Enrico Lucchese, edito dalla Fondazione Cini, è dedicato alla completa pubblicazione dell’album di caricature di Anton Maria Zanetti. L’album approdò a Venezia anche grazie alla segnalazione di Alessandro Bettagno, segretario dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione, che proibì all’antiquario che glielo aveva segnalato di venderlo a un cliente americano e lo fece comprare dal conte Cini, che nel 1968, in occasione del quindicesimo anno di attività dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione, lo donò all’Istituto.
L’album è stato oggetto di approfonditi studi condotti grazie al contributo di Save Venice Inc., con la partecipazione del Francis Haskell Memorial Fund. Le ricerche hanno permesso di ricostruire la genesi della raccolta, confrontandola con gli analoghi album del console Smith (Windsor Castle, Royal Collections) e di Francesco Algarotti (Gerusalemme, Israel Museum). L’album presenta un ineffabile, cosmopolita e labirintico teatro di 350 caricature di cantanti, attori e attrici, impresari, notai, abati, ballerini, nobili, pittori, di goldoniana memoria, modernamente beffeggiati da Zanetti, che ci appare a volte un anticipatore di Botero, come nella caricatura della cantante Maria Giustina Turcotti definita la «bomboniera», e altre volte di Emanuele Luzzati. Una divertita franchezza anima i modernissimi disegni; si tratta della penna di un caricaturista di alta classe, che i nuovi studi hanno meglio collocato nel solco culturale veneziano.
Il secondo volume, in ricordo di Stefano Tumidei (1962-2008), storico dell’arte prematuramente scomparso, contiene 54 saggi di carattere storico artistico di studiosi italiani e stranieri che a diverso titolo hanno avuto occasione di conoscere, lavorare o condividere percorsi di ricerca con lo studioso. La Fondazione Giorgio Cini e la Fondazione Federico Zeri hanno invitato colleghi e allievi di Stefano Tumidei a contribuire con saggi e ricerche inediti alla realizzazione del libro che è quindi un frutto felice del rapporto fra i due organismi. I temi proposti dal volume sono eterogenei e indagano epoche e tematiche molto diverse: da Giotto a Capogrossi, dalla pittura alla scultura, dall’incisione al disegno, alla fotografia.
Gli argomenti riflettono la straordinaria varietà di interessi e i campi di ricerca che hanno caratterizzato la vita di Tumidei nella pur breve carriera: ricerche condotte con rigore e originalità, attraverso le quali è riuscito a distinguersi e a divenire figura di riferimento.
La morte in età giovanile di studiosi come Tumidei è sempre molto triste, non solo sul piano umano ma anche per la cultura: molti sono infatti gli anni necessari a formare uno storico dell’arte di qualità, molte le fatiche e le cure necessarie.
Verso i cinquant’anni uno studioso incomincia a essere ben fondato, esperto nelle ricerche. Tumidei, scomparso a quarantasei anni, stava raggiungendo vertici pagati attraverso l’impegno e lo studio costante. Per volontà della famiglia, la biblioteca e l’archivio fotografico dello studioso, preziosi soprattutto per la documentazione relativa all’arte emiliana e romagnola, sono stati donati all’Università di Bologna. Sono conservati rispettivamente presso il Dipartimento di Beni culturali di Ravenna e la Fondazione Federico Zeri. Ne perpetueranno il ricordo.
L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini
di Enrico Lucchese
366 pp., ill. b/n
Lineadacqua editore, Venezia 2016
€ 75,00
Studi in onore di Stefano Tumidei
a cura di Andrea Bacchi e Luca Massimo Barbero
Fondazione Zeri e Fondazione Cini
544 pp., ill. b/n
Bologna e Venezia 2016
€ 90,00
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