Venezia, croce e delizia di opinionisti, storici dell’arte e filosofi, paradosso sospeso tra mare e terra, città delicatissima esposta all’aggressione delle micidiali città galleggianti che attraversano i suoi canali, tra una minaccia di acqua alta finale e gli scandali del Mose, torna prepotentemente di attualità nella riflessione sulle arti. Maria Bonaiti e Cecilia Rostagni raccolgono una serie di interventi sugli architetti in Laguna nel ’900, ampliando la consueta riflessione sul fascinoso tema dei padiglioni (effimeri o duraturi) dei Giardini della Biennale, alla presenza di Frank Lloyd Wright e Louis I. Kahn, senza scordare di indagare nelle vicende dei quartieri popolari, tra San Giuliano a Mestre e Mazzorbo. Il panorama che il vivace libro fornisce è quello di un laboratorio, in cui l’agglomerato urbano che sembrerebbe più inamovibile, continua, in modi complessi e spesso conflittuali, a confrontarsi con il presente.
Angela Vettese, che lavora allo Iuav, rovescia il titolo del drammatico pamphlet di Salvatore Settis (Se Venezia muore, uscito da Einaudi nel 2014), scegliendo non per caso come immagine di copertina il ponte di Calatrava, discusso, ma ormai parte integrante del panorama veneziano. Giocando con i film ambientati in città (a partire dal classicissimo «Morte a Venezia» di Luchino Visconti) l’autrice illustra progetti di rinnovamento compiuti e altri sognati, disastri e trionfi della gestione urbanistica, stabilendo come dai numerosi, spesso segreti, flussi di azione culturale che in città hanno luogo, possa partire il progetto della visione del futuro della città, capitale, con non poche difficoltà, del turismo globale.

Venezia e il moderno. Un laboratorio per il Novecento, di AA.VV., a cura di Maria Bonaiti e Cecilia Rostagni, 164 pp., Quodlibet Studio, Macerata 2016,  € 22,00

Angela Vettese, Venezia vive. Dal presente al futuro e viceversa, 202 pp., il Mulino, Bologna 2017, € 15,00