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La villa degli automi e dei carillon

Il nuovo museo di Villa Lattes a Istrana

Veronica Rodenigo

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Si inaugura il primo maggio il nuovo museo di Villa Lattes, alle porte di Treviso. Già oggetto di un accurato restauro, la settecentesca residenza nobiliare realizzata nel 1715 su progetto di Giorgio Massari, poi divenuta dimora dell’avvocato e collezionista Bruno Lattes (Treviso, 1876-1953) e oggi di proprietà del Comune di Istrana, apre al pubblico esponendo parte dell’originario mobilio e della sua collezione.

Nucleo connotante è la collezione di automi e carillon, 27 in tutto: dal carillon alla «monferrina» agli armonium risalenti ai secoli dal XVIII al XX e provenienti da Italia, Francia, Germania, Svizzera. Fra questi il tamburino, automa della seconda metà del Settecento in divisa della Repubblica di Venezia che sfiora il metro di altezza, eletto a simbolo del nuovo museo; la «Bambola che si incipria», prodotta dalla ditta Jameau (attiva a Parigi dal 1842 al 1899); «L’uccellino in gabbia» del 1880 ca e riconducibile alle officine francesi Bontemps; «La pianista», realizzata in Germania tra il 1870 e il 1880; «Il pagliaccio che suona l’arpa», d’inizio Novecento.

Veronica Rodenigo, 20 aprile 2018 | © Riproduzione riservata

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La villa degli automi e dei carillon | Veronica Rodenigo

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