Redazione GDA
Leggi i suoi articoliLe indagini di archeologia preventiva nei lavori per riqualificare piazza San Giustino a Chieti hanno portato alla luce una deliziosa testa di Venere in marmo, dai capelli ondulati. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Chieti e Pescara ritiene la scultura una possibile copia romana del I secolo d.C. dell’Afrodite accovacciata dello scultore ellenistico Doidalsas.
Sono emersi tra l’altro anche una muratura absidata, fondazioni di pilastri, un arco, cisterne. Per la soprintendente Rosaria Mencarelli i rilievi non hanno dato elementi per lasciare a vista quanto trovato.
Articoli precedenti
Al MoMA la retrospettiva della pioniera della performance che si vorrebbe rivedere più volte
Documenti dell’Archivio di Stato di Ancona li rappresentano nel contesto storico del regime fascista
La seconda puntata di una corrispondenza sui motivi che ci spingono a visitare i luoghi dell’arte
Le due importanti città-stato etrusche sono gemellate idealmente da ieri