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La Sala della Gioconda al Louvre nel dicembre 2022. Foto di Luana De Micco

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La Sala della Gioconda al Louvre nel dicembre 2022. Foto di Luana De Micco

La seconda rivoluzione francese si fa al Louvre

Massimo 30mila visitatori al giorno, contro i picchi di 45mila prima della pandemia: è la soglia decisa dal museo più visitato al mondo. Obiettivo: più confort per i visitatori, meno stress per i dipendenti

Luana De Micco

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Il Louvre instaura il numero chiuso: 30mila visitatori al giorno, contro picchi di 45mila prima della pandemia. Una decisione di Laurence des Cars, arrivata alla testa del museo più visitato del mondo nel settembre 2021, che può sorprendere ora che i visitatori, dopo la parentesi del Covid-19, stanno tornando: 7,8 milioni nel 2022, + 170% rispetto al 2021 (anno in cui i musei francesi sono rimasti chiusi per circa sei mesi), ma -19% rispetto al record del 2019, in cui il Louvre contabilizzò 9,6 milioni di visite. All’epoca l’obiettivo sembrava essere uno: superare la soglia simbolica dei 10 milioni.

Invece, limitando le presenze, Laurence des Cars opera una rivoluzione culturale e politica che va controcorrente rispetto al modello di «museo di massa» che negli anni ha fatto prevalere la logica dei numeri e le operazioni di marketing alla dimensione qualitativa del contatto con l’opera d’arte. Le nuove priorità, come indicato in una nota del museo di gennaio, sono il «confort della visita», soprattutto per chi entra al Louvre per la prima volta (il 60% delle presenze), e le «migliori condizioni di lavoro dei dipendenti», che hanno scioperato a più riprese negli anni per denunciare condizioni di lavoro gravose e la mancanza di personale.

Obiettivi che giustificano dunque il minor numero di biglietti venduti: «Se c’è una lezione da imparare da questo periodo post crisi, ha spiegato la presidente-direttrice del Louvre, è che bisogna riflettere sulla qualità dell’accoglienza. Non dobbiamo più tornare ai numeri di presenze di prima. C’è un problema di saturazione. Spesso si ha l’impressione di trovarsi nei trasporti pubblici, mentre è necessario ridare il piacere di visitare il Louvre».

Nel 2016, sotto la guida di Jean-Luc Martinez, erano stati completati grossi lavori di riallestimento della Piramide, il nuovo ingresso progettato da Ieoh Ming Pei nel 1989 per accogliere 4 milioni di persone all’anno, poi più che raddoppiati: erano stati riorganizzati gli accessi, ripensati la biglietteria, il flusso dei visitatori e la segnaletica. Era stato anche creato un secondo varco di controllo all’ingresso per dimezzare le file d’attesa.

Il Louvre ora cerca di voltare pagina: basta con le interminabili code davanti (e sotto) la Piramide e agli ingorghi nella sala della Gioconda. Il numero chiuso è stato testato in segreto dal museo durante i mesi estivi, uno dei periodi di grande affluenza, e «ha funzionato molto bene», ha osservato Des Cars, anche grazie alla prenotazione online, praticata ormai dall’80% dei visitatori, «uno degli insegnamenti della pandemia». Sempre nell’ottica di migliorare la qualità della visita, si considera anche di aprire il museo un’ora in più il pomeriggio (fino alle 19) e di creare nuovi accessi per decongestionare la Piramide.

L’annuncio del Louvre ha sollevato l’«invidia» del quotidiano tedesco «Süddeutsche Zeitung» che, in un articolo del 9 gennaio, parla dei musei tedeschi «affetti da Long Covid»: «La maggior parte dei musei tedeschi sarebbero lieti di avere le stesse preoccupazioni del Louvre. Soprattutto quelli di Berlino, ha scritto il quotidiano di Monaco di Baviera, il cui livello di presenze è incredibilmente basso». Anche prima del Covid, nel 2019, fa notare il giornale, il Neues Museum di Berlino accoglieva solo 828mila visitatori all’anno. A Parigi i turisti sono tornati e i numeri della frequentazione dei musei stanno risalendo verso livelli pre Covid: 3 milioni di visitatori per il Centre Pompidou nel 2022, 3,2 per il Musée d’Orsay, più di 8 per i monumenti nazionali gestiti dal Cmn (tra cui l’Arc de Triomphe), 1,1 milioni per il Petit Palais, 4,5 per i musei comunali di Parigi, come MaM e Carnavalet.

La Sala della Gioconda al Louvre nel dicembre 2022. Foto di Luana De Micco

Luana De Micco, 16 febbraio 2023 | © Riproduzione riservata

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La seconda rivoluzione francese si fa al Louvre | Luana De Micco

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