«Senza titolo» (1987), di Jannis Kounellis, la grande installazione intorno a cui ruota la mostra

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«Senza titolo» (1987), di Jannis Kounellis, la grande installazione intorno a cui ruota la mostra

La potenza simbolica e mitica di Kounellis

Simultaneamente alla grande retrospettiva al Walker Art Center di Minneapolis, anche la galleria Christian Stein rende omaggio al grande artista

In contemporanea con la grande retrospettiva di Jannis Kounellis al Walker Art Center di Minneapolis, atto di congedo di Vincenzo de Bellis dopo sei anni nel museo, in vista del nuovo, importante incarico ad Art Basel, la galleria Christian Stein rende anch’essa omaggio, dal 12 ottobre al 21 gennaio, al grande artista, greco di nascita (Il Pireo, 1936) ma italiano per formazione (dal 1956, all’Accademia di Belle Arti di Roma, con Toti Scialoja) e per scelta di vita (a Roma è sempre rimasto, e qui è scomparso nel 2017).

Questi, che è stato fra i padri fondatori dell’Arte povera, ha poi proseguito il suo percorso in autonomia con opere dall’impressionante potenza simbolica e mitica, mai disgiunte da un non ostentato ma evidente controllo formale.

La mostra da Christian Stein ruota intorno all’imponente installazione (oltre 12 metri di base) del 1987, in acciaio, cera e fumo, posta sulla parete lunga della galleria. Insieme, altre sei importanti opere, realizzate tra quell’anno e il 2009, in cui figurano molti dei temi e dei materiali che hanno lungamente nutrito il suo lavoro.

Qui, materie industriali come le lastre d’acciaio, le putrelle di ferro, il catrame entrano in dialogo con materie intrise, all’opposto, di «umanità», come i vecchi cappotti (compressi, appunto, tra due lastre) o i sacchi di iuta e le corde, usati per scambiare le merci nel mondo.

«Senza titolo» (1987), di Jannis Kounellis, la grande installazione intorno a cui ruota la mostra

Ada Masoero, 10 ottobre 2022 | © Riproduzione riservata

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La potenza simbolica e mitica di Kounellis | Ada Masoero

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