La nave dei Kabakov nel porto della tolleranza

Ilya ed Emilia Kabakov, «The Ship of Tolerance». Foto courtesy Kabakov Foundation
Guglielmo Gigliotti |

Roma. Giovedì 25 maggio attraccherà davanti all’Accademia di Belle Arti di Roma la «Nave della Tolleranza» di Ilya ed Emilia Kabakov. Tutta in legno, alta, con tutto l’albero, 13 metri, lunga 20, larga 6, l’imbarcazione ha iniziato la sua navigazione nel 2005, in Egitto, e giunge a Roma dopo varie tappe che l’hanno vista veleggiare in Svizzera, negli Usa, negli Emirati Arabi, a Cuba, in Russia e nelle acque di Venezia.
Al porto teverino di Ripetta, un tempo sito nei pressi dell’Accademia (che infatti è ubicata in via Ripetta), per secoli sono giunte imbarcazioni che portavano vini, olio e legnami. La nave della coppia di artisti russi trasporta una mercanzia più astratta, ma ancora più importante. I Kabakov hanno dato l’idea, la Fondazione a loro intestata l’ha promossa per il mondo, ma ad animarla saranno centinaia di teli, dipinti da bambini delle scuole italiane, che, cuciti assieme,
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