La Lupa Capitolina. Musei Capitolini, Roma. Foto tratta da Wikipedia. © Rabax63 | CC BY SA 4.0

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La Lupa Capitolina. Musei Capitolini, Roma. Foto tratta da Wikipedia. © Rabax63 | CC BY SA 4.0

La leggenda di Romolo

Il fondatore dell’Urbe è oggetto di uno studio per Carocci di Mario Lentano, che dà alla sua trattazione un taglio narrativo

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Giuseppe M. Della Fina

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«È possibile scrivere la biografia di un uomo che non è mai esistito?». Mario Lentano si pone tale interrogativo proprio in apertura del suo recentissimo libro dedicato a Romolo, il fondatore di Roma. La risposta che fornisce non è scontata: se un personaggio è presente nell’immaginario di una cultura per secoli e se ne seguono le vicende dal concepimento sino alla morte nei racconti, allora quel personaggio esiste anche se non è mai vissuto.

Partendo da tale consapevolezza, l’autore ha scritto la biografia di uno dei personaggi più noti del mondo romano, che, ancora in anni recenti, è stato capace di suscitare dibattiti e aspri confronti accademici. Della sterminata bibliografia su quest’uomo esistito pur non essendo mai vissuto, l’autore dà conto in un capitolo apposito a dimostrazione della cura avuta nella stesura del libro.

Ma ciò che caratterizza il testo è il taglio narrativo che Lentano, pur nella conoscenza profonda delle fonti e del dibattito storiografico moderno e contemporaneo, ha utilizzato nel ricostruire la «vita» dell’uomo a cui è stata attribuita la fondazione di Roma e la ragione stessa dei suoi successi futuri. Di capitolo in capitolo vengono seguite le sue vicende con un’attenzione particolare per quella giornata che tradizionalmente viene collocata al 21 aprile del 753 a.C., quando un giovane Romolo aveva iniziato, dopo aver preso i necessari auspici, a tracciare il solco che avrebbe delimitato la prima Roma.

Una data precisa e anch’essa vera sulla base del ritornare con insistenza nell’immaginario di una cultura, che vedeva in quel giorno l’inizio del suo cammino. Come in ogni biografia ben scritta, lo scrittore allarga lo sguardo e presta attenzione ad altre figure, che si muovono in sinergia con il soggetto principale del suo interesse. Spazio, quindi, nel testo viene dato ad altri personaggi più o meno noti: su una figura femminile, oggi sconosciuta ai più, vorrei soffermarmi un poco, ovvero sulla nobildonna di origine sabina Ersilia, moglie di Romolo.

Si tratta di una delle ragazze rapite nel famoso ratto e che dimostra una notevole capacità politica: Lentano ci mostra come alcune fonti letterarie, Tito Livio ed Ennio, suggeriscano un suo ruolo decisivo nella pacificazione tra i Romani e i Sabini avendo fatto intuire allo sposo l’importanza di quell’accordo per la città nascente. Nel futuro luminoso di Roma c’è anche il ruolo di suggeritrice di Ersilia, pur avendolo dimenticato.

Romolo. La leggenda del fondatore,
di Mario Lentano, 166 pp., 10 ill. b/n, Carocci Editore, Roma 2021, € 14

La Lupa Capitolina. Musei Capitolini, Roma. Foto tratta da Wikipedia. © Rabax63 | CC BY SA 4.0

Giuseppe M. Della Fina, 03 marzo 2022 | © Riproduzione riservata

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