Cattedrale di Amiens

La Francia investe nelle Cattedrali

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Cattedrale di Amiens

Luana De Micco

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A quattro anni dall’incendio che a Parigi ha provocato il crollo del tetto e della guglia di Notre-Dame, la ministra della Cultura Rima Abdul Malak ha stilato il primo bilancio del Piano per la sicurezza delle Cattedrali lanciato dopo il fatidico 15 aprile 2019: «Il livello globale di sicurezza delle Cattedrali è nettamente aumentato, ha dichiarato. Oggi esiste una reale presa di coscienza collettiva dei rischi e delle modalità di gestirli». Tra il 2021 e il 2022 la Francia ha investito per le sue Cattedrali più di 167 milioni di euro, di cui 25 destinati alla messa in sicurezza. La Ministra ha annunciato lo stanziamento di altri 52 milioni, 12 dei quali per la messa in sicurezza antincendio e 40 per restauri (da cui va escluso il recupero di Notre-Dame che possiede un proprio budget di oltre 800 milioni di euro).

Cattedrale di Nantes prima dell’incendio del 2020

Dopo il rogo di Notre-Dame il Governo aveva affidato alla Direction Générale des Patrimoines la missione di elaborare un piano d’azione per garantire la salvaguardia delle 87 Cattedrali appartenenti allo Stato francese. Dal primo report pubblicato nell’aprile 2020 era emerso che le cause principali di disastri nei monumenti storici sono gli impianti elettrici difettosi o inadatti (il 30% dei casi) e gli errori commessi sui cantieri. Il report metteva anche in evidenza alcune carenze in materia di conservazione dei beni culturali (per esempio la mancanza di personale addetto alla sorveglianza) ed elencava le misure da mettere in atto per ridurre il rischio di incendi: messa a norma degli impianti elettrici, verifica periodica, soppressione degli apparecchi elettrici non necessari alla conservazione (antenne del telefono, stufe ecc.), installazione di rilevatori antincendio, di sistemi per facilitare l’intervento dei pompieri, di telecamere termiche (utili per individuare incendi ed eventuali intrusioni) e di dispostivi di videosorveglianza per la sicurezza nei cantieri.

Cattedrale di Clermont-Ferrand

L’incendio di Notre-Dame ha dunque favorito una rivoluzione nella gestione della sicurezza tramite l’elaborazione, per ogni edificio religioso, di un Plan de Sauvegarde des Biens Culturels (o Psbc): «In caso di incendio fino al 2019 era tenuta in considerazione solo la sicurezza delle persone, non quella dei beni storico artistici, ha spiegato la ministra Abdul Malak. Oggi 66 Cattedrali, contro 13 nel 2019, dispongono di un Psbc, che permette di identificare le opere importanti e di prevedere la loro protezione ed evacuazione». Tra gli interventi conclusi da poco figura la messa a norma antincendio della Cattedrale di Amiens, il più vasto edificio gotico di Francia, detta la «sorellina» di Notre-Dame de Paris perché a metà ’800 l’architetto Eugène Viollet-le-Duc si ispirò alla guglia di Amiens (bruciata in un incendio nel XIII secolo e ricostruita nel XVI) per costruire la guglia di Parigi crollata nel 2019. Con i fondi del Psbc sono state installate telecamere termiche, sono stati costruiti due nuovi muri tagliafuoco a livello della capriata e una colonna a secco ad uso dei pompieri, migliorandone il piano d’accesso. Sono stati inoltre realizzati un inventario delle opere d’arte di valore e una segnaletica speciale per permettere ai pompieri di riconoscerle e metterle in salvo in caso di incendio.

Centine per la ricostruzione degli archi della volta a crociera del transetto di Notre-Dame de Paris

Secondo il Ministero sono 20 le Cattedrali in Francia che posseggono ormai un livello di sicurezza detto «di riferimento», cioè particolarmente elevato, tra cui Rodez, Limoges, Angers, Rouen e Chartres (bruciata due volte nella sua storia e oggetto per anni di un importante, e contestato, restauro). A Strasburgo e a Rouen sono state installate delle efficaci, anche se antiestetiche, porte tagliafuoco nei sottotetti. A Limoges è presente un sistema di rilevazione del fumo che riconosce la presenza di particelle di carbonio nell’aria. I lavori nelle Cattedrali di Orléans, Puy-en-Velay e Digione sono quasi conclusi, mentre altri cantieri sono in fase di avvio, come a Clermont-Ferrand (città candidata a Capitale europea della Cultura per il 2028) e a Beauvais. Nella capriata di Saint-Pierre de Beauvais si sta testando, per la prima volta in un edificio gotico, un sistema antincendio ad acqua nebulizzata, che forma cioè una sorta di nuvola di micro goccioline d’acqua, e sarà adottato anche a Notre-Dame. Il progetto originale della Cattedrale di Beauvais era così ardito (le volte del coro toccano i 48,5 metri di altezza, mentre il tetto culmina a più di 60 metri) che la sua costruzione, iniziata nel 1225, non fu mai portata a termine. In caso di incendio i pompieri dovrebbero salire più di 400 gradini per raggiungere la capriata di legno, per metà medievale e per metà rinascimentale, con il rischio di arrivare troppo tardi. Di qui l’impiego di nebulizzatori. Il vasto cantiere (17,1 milioni di euro) prevede anche il restauro delle coperture e della stessa capriata e la stabilizzazione di alcune fragilità strutturali. Fine dei lavori prevista nel novembre 2026.

La facciata occidentale della Cattedrale di Rodez

Un cantiere è in corso anche nella Cattedrale Saint-Pierre-et-Saint-Paul di Nantes. La chiesa non ha più la capriata in legno dall’incendio divampato durante i lavori di ristrutturazione del 1972. La struttura del tetto fu ricostruita con travi di cemento, ma nel 2020 la chiesa fu vittima di un altro incendio e perse l’organo del Seicento e una vetrata. Oltre che alla messa a norma degli impianti elettrici e dei dispositivi antincendio e antintrusione, entro il 2024 si provvederà al restauro del coro e di alcune opere d’arte.

Cattedrale di Strasburgo

Intanto a Parigi più di 500 persone lavorano al restauro di Notre-Dame. Lo «zoccolo» di legno di 80 tonnellate su cui si deve poggiare la nuova guglia, ricostruita identica a quella di Viollet-le-Duc, è stato assemblato. La guglia, ancora circondata da impalcature, svetterà a 66 metri entro la fine 2023. Enormi impalcature continuano ad occupare l’interno della chiesa, benché la ricostruzione delle volte della navata e di una parte del coro sia completata. Stanno tornando al loro posto le vetrate restaurate in laboratorio e l’organo settecentesco, le cui 8mila canne sono state rimontate a una a una. Ma la strada è ancora lunga, soprattutto perché va ricostruita la «foresta» di legno di quercia (le capriate del sottotetto) che dovrà essere ricoperta da tavole di piombo. Il Psbc prevede un dispositivo antincendio a nebulizzazione d’acqua che sarà realizzato su misura. La torre campanaria deve essere resturata e gli archi rampanti devono essere liberati dai rinforzi di legno installati dopo il rogo. L’architetto Philippe Villeneuve ha ipotizzato la creazione di un Musée de l’œuvre Notre-Dame, come a Strasburgo e Reims. Da parte sua il presidente Macron ha confermato la riapertura nel 2024, l’8 dicembre.

Portale Saint-Jean di Notre-Dame de Rouen

Cattedrale di Beauvais

Il coro della Cattedrale di Chartres

Luana De Micco, 04 agosto 2023 | © Riproduzione riservata

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