La collina dei mattoni

Resti di mattoni cotti, crudi e invetriati rinvenuti a pochi chilometri da Persepoli

Stefano Miliani |  | Firuz

Nel sito di Firuz, a tre chilometri e mezzo a ovest della Terrazza di Persepoli, i Babilonesi avevano eretto una porta che gli archeologi paragonano alla celeberrima e, ai nostri occhi moderni, immaginifica Porta di Ishtar conservata a Berlino grazie ai resti di mattoni cotti, crudi e invetriati finora rinvenuti.

Decorata con figure come un toro, un leone e un drago-serpente, la costruzione della porta monumentale doveva risalire al 539-530 a.C. E questo ce lo raccontano i ritrovamenti in corso nel modesto rilievo di Tol-e Ajori (in lingua farsi «collina dei mattoni», ma è troppo bassa per essere un colle), in un terreno un tempo agricolo. E dove, per chissà quanto tempo, i contadini sono incappati senza saperlo in mattoni di 2.500 anni fa che hanno riutilizzato.

Chi ci illustra quanto sta accadendo in terra iraniana è Maria Letizia Amadori, del Dipartimento di Scienze di base e Sezione di chimica
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