Cappella St Hubert © Château Royal Amboise

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Cappella St Hubert © Château Royal Amboise

La cappella con la tomba di Leonardo

2,7 milioni per il restauro della Cappella Saint-Hubert nel Castello di Amboise con le tecniche tradizionali degli antichi costruttori di Cattedrali

Luana De Micco

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Nei giardini del Castello Reale di Amboise, sulla Loira, è in restauro, secondo le tecniche tradizionali degli antichi costruttori di Cattedrali, la Cappella Saint-Hubert, piccolo edificio tardogotico, ma importante sul piano storico e architettonico, che ospita la tomba di Leonardo. Fu fatta costruire tra il 1491 e il 1496 dal re Carlo VIII, cui si devono i lavori che trasformarono il castello medievale in un sontuoso palazzo rinascimentale. Il re desiderava un luogo di preghiera privato per sé e per la regina Anna di Bretagna. Quello in corso è il primo recupero completo della cappella dalla metà dell’800.

I lavori, previsti fino all’autunno 2023, riguardano la capriata, le coperture, le facciate, gli interni, la guglia, per un costo totale di 2,7 milioni di euro, l’80% dei quali finanziati dallo Stato con i fondi del Piano di rilancio post Covid-19 (100 miliardi di euro, di cui 2 per la Cultura). Il cantiere è aperto al pubblico e lo Stato ha investito 200mila euro per promuovere, in collaborazione con il Ministero dell’Educazione, i mestieri tradizionali dell’arte e far nascere vocazioni tra i giovani.

Durante il regno di Francesco I, quando la corte lasciò la Loira per la regione di Parigi, la Cappella reale, che Carlo VIII aveva persino attrezzato con un caminetto, fu lasciata in abbandono. Durante la Rivoluzione, il castello fu trasformato in caserma e prigione. I primi lavori di recupero furono realizzati solo nel corso del XIX secolo, sotto Luigi Filippo. Furono installate vetrate della manifattura di Sèvres e nel 1840 fu aggiunta una guglia, poi decorata in stile neogotico, come quella voluta da Viollet-le-Duc per la Cattedrale di Notre-Dame a Parigi.

Nel 1863 furono realizzati degli scavi per ritrovare la sepoltura di Leonardo sul luogo dell’antica Collegiata di Amboise, demolita nel 1808. Il genio toscano aveva raggiunto la cittadina francese nel 1516 su richiesta di Francesco I che lo nominò primo pittore, architetto e ingegnere del re e lo ospitò nel poco lontano Castello di Clos Lucé. Leonardo morì ad Amboise nel 1519 e vi fu sepolto con tutti gli onori. Gli scavi portarono alla luce delle spoglie che furono attribuite al maestro e trasferite nella Cappella Saint-Hubert nel 1874

Lo stato di conservazione del delicato edificio, che subì danni durante la seconda guerra mondiale, preoccupava da tempo gli esperti. «La capriata è in uno stato di degrado avanzato, ha spiegato Etienne Barthélémy, capo architetto dei monumenti storici responsabile del cantiere. Diversi elementi si sono spaccati sotto la pressione del vento e del piombo della copertura ottocentesca, troppo pesante per come la capriata è stata concepita. Si registra un affaticamento generale della struttura del tetto. La guglia inoltre presenta un’inclinazione di 15 gradi e non possiamo permettere che peggiori. È un’opera di una rara finezza per un edificio reale di dimensioni così piccole».

La prima tappa dei lavori riguarda dunque il consolidamento della capriata, per il quale viene utilizzato il legno di una ventina di querce della regione. Dopodiché la guglia dovrà essere smontata e restaurata. È previsto il recupero di tutti gli elementi artistici in piombo. Saranno quindi restituite le dorature originali della guglia e del tetto. Si procederà poi alla pulitura delle facciate, con l’eventuale sostituzione delle pietre non recuperabili, e di tutti i decori scolpiti interni ed esterni, tra cui le gargolle. Saranno smontate e restaurate le vetrate. Sarà inoltre riparato il meccanismo di funzionamento della campana (detta Hildebrant) del XIX secolo che, per un difetto di costruzione, non ha mai potuto suonare.

Cappella St Hubert © Château Royal Amboise

Luana De Micco, 29 marzo 2022 | © Riproduzione riservata

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La cappella con la tomba di Leonardo | Luana De Micco

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