Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Monica Trigona
Leggi i suoi articoliJannis Kounellis (1936-2017) e Hermann Nitsch (1938-2022) sono stati artisti della stessa generazione che, pur nella diversità delle loro opere, hanno avuto alcuni punti di contatto nella pratica artistica: il linguaggio performativo nel realizzare i loro lavori, il legame con il teatro e l’obiettivo comune di inquietare il pubblico attraverso elementi e azioni disturbanti per innescare consapevolezza e controreazioni catartiche, oltre all’utilizzo di elementi arcaici e metaforici per suscitare interrogativi. Entrambi concepivano la storia dell’umanità come la continua ricerca, anche nei suoi aspetti più drammatici, di una condizione veritiera e per questo furono artefici di visioni al di là di ogni formalismo, per indagare la trama collettiva e il suo dramma.
Se nelle sculture del «greco dell’Arte povera» è noto l’utilizzo di materiali comuni e di scarto (oggi assimilabili a installazioni, ma Kounellis non amava questa etichetta) come di animali vivi, di simboli e allegorie culturali, di Nitsch è assai conosciuta l’opera d’arte totale «Das Orgien Mysterien Theater» durante la quale avvenivano performance piuttosto estreme per far entrare in contatto i partecipanti con la propria natura animale più istintiva e atavica e raggiungere esiti profondamente spirituali. Sino al 9 dicembre la galleria Umberto Benappi ospita un percorso a loro dedicato con quattro opere «importanti», due di Kounellis e due di Nitsch, più una ventina di piccolo formato ricche di svariati elementi. Il curatore del percorso, il critico ungherese Lóránd Hegyi: «Da tempo sognavo di fare questa mostra, ne avevo parlato anche a Nitsch ben prima che mancasse. Avevamo in mente di realizzarla a Vienna, amava l’idea di questo percorso condiviso con Kounellis. Questi artisti, infatti, conoscevano le rispettive ricerche e si stimavano molto».

Hermann Nitsch, «Pittura dell’O.M. theater», 1984
Altri articoli dell'autore
La rubrica di approfondimento dedicata al premio promosso dalla Fondazione Bracco in collaborazione con la Fondazione Roberto De Silva e Diana Bracco, che celebra la figura dell’imprenditrice in ambito artistico
Con l’ultima direzione di Clément Delépine, che da novembre assumerà la guida di Lafayette Anticipations, la fiera si conferma piattaforma globale di dialogo, scoperta e sperimentazione capace di coinvolgere un’intera città
Una raffinata tavola devozionale, già nella collezione Cini, riemerge dalla storia e torna sul mercato con un’attribuzione alla bottega di Sandro Botticelli. Stima? 100mila – 150mila euro
Il Dipartimento della Cultura e del Turismo di Abu Dhabi e Frieze annunciano oggi la nascita di Frieze Abu Dhabi. A partire dal 2026, la prestigiosa fiera sostituirà Abu Dhabi Art, portando nella capitale emiratina la forza della piattaforma globale e segnando un nuovo capitolo per l’arte nel Golfo e non solo