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Klimt e le sue Frauen

Luca Scarlini

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Nell’anno degli anniversari klimtiani, mentre si prepara a Vienna una pletora di mostre per tutto il 2018, torna all’attenzione la biografia di Edgarda Ferri, Klimt Le donne, le arti, gli amori.

Il testo, uscito nel 2012, punta soprattutto l’attenzione sulla relazione tra l’artista e il mondo delle donne, sempre cercato, inseguito, posseduto. Sullo sfondo di una Finis Austriae dipinta con colori torbidi, mentre numerose linee del moderno trovano nella capitale dell’impero la loro patria e il loro laboratorio, l’autrice ricostruisce efficacemente la vicenda biografica di una persona di umili origini, che dall’estrema periferia della capitale, di cui recava l’aspro slang, giunse ai salotti più in vista sul Ring, regalando alla stagione antecedente alla prima guerra mondiale, un brivido di eros e morte.

Mentre giunge in libreria (edito da Einaudi) La bellezza rubata di Laurie Lico Albanese, dedicato alla questione del ritratto di Adele Bloch-Bauer, estorto dai nazisti, qui l’autrice, biografa, di cui è da poco uscito da La Nave di Teseo Un gomitolo aggrovigliato è il mio cuore, dedicato a Etty Hillesum, disegna un efficace ritratto di Klimt alla luce delle signore della sua arte e della sua vita.

Klimt. Le donne, le arti, gli amori, di Edgarda Ferri, 212 pp., Tre Lune, Mantova 2018, € 18,00

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Luca Scarlini, 26 marzo 2018 | © Riproduzione riservata

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Klimt e le sue Frauen | Luca Scarlini

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