Kara, scopri le carte

L’archivio personale della Walker esposto per la prima volta al Kunstmuseum

Kara Walker, «The Right Side», 2018 © Kara Walker
Elena Franzoia |  | Basilea

S’intitola «Kara Walker. Un buco nero è tutto ciò che una stella aspira a diventare» la retrospettiva che dal 5 giugno al 26 settembre il Kunstmuseum dedica, per la prima volta in Svizzera, a una delle più talentuose e quotate artiste contemporanee afroamericane.

Come spiega la curatrice Anita Haldemann, «Kara Walker ha aperto per la prima volta il suo archivio personale, rivelando una spettacolare e incredibile abbondanza di oltre 600 opere su carta realizzate negli ultimi 28 anni, che abbiamo esposto nella loro totalità. Compaiono inoltre 50 opere degli ultimi due anni, alcune di grande formato, prodotte per l’occasione. Visitare la mostra, che non prevede alcuna gerarchia o sezione, dà la sensazione di girovagare nello studio dell’artista e insieme di ripercorrere la sua storia personale».

Allestita direttamente dalla Walker, la mostra si caratterizza per l’estrema varietà delle tecniche e dei formati utilizzati, dalle celebri silhouette ai collage, dalle note scritte simili a un provocatorio diario alla straordinaria produzione di disegni. I temi sono quelli, dal potente impatto politico e sociale e purtroppo dalla problematica persistenza, che caratterizzano l’intera opera dell’artista: il razzismo, i soprusi di cui sono state vittime nei secoli i neri e le donne, la sessualità, la violenza.

Una spietata denuncia che acquista una ancora maggiore rilevanza alla luce del movimento Black Lives Matter e della fine della presidenza Obama, non a caso protagonista con Trump del celebre pastello Barack Obama come Otello «Il Moro» con la testa mozzata di Iago.

La mostra include, oltre a un ricchissimo catalogo edito da JRP, la serie di 38 disegni «The Gross Clinician Presents: Pater Gravidam», in cui Kara Walker indaga temi come l’ispirazione, la creatività e quella tradizione delle arti grafiche di cui il Kunstmuseum conserva significative testimonianze.

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