Il Sanatorio di Purkersdorf

Image

Il Sanatorio di Purkersdorf

Josef Hoffmann, modernista moravo

Nel 150mo della nascita un migliaio di oggetti ne ricostruiscono vita e opere

Josef Hoffmann (1870-1956) fu architetto, ma anche designer, curatore, pedagogo e cofondatore sia della Secessione Viennese che della Wiener Werkstätte ed è entrato presto a pieno titolo nel novero delle personalità di spicco non solo della Vienna a cavallo fra ’800 e ’900, ma anche del Modernismo europeo, che contribuì a influenzare in modo determinante.

Il 150mo della sua nascita avrebbe dovuto essere celebrato l’anno scorso ma la mostra pensata dal MAK per ricordare i quasi 60 anni di attività del poliedrico moravo formatosi all’Accademia di Belle Arti della capitale asburgica è stata spostata a fine 2021. Gli archivi del Museo viennese di arti applicate (i maggiori al mondo su Hoffmann) sono stati una fonte preziosa per l’iniziativa aperta dal 15 dicembre al 19 giugno col titolo «Josef Hoffmann. Progresso attraverso la bellezza».

I curatori Matthias Boeckl, Rainald Franz e Christian Witt-Dörring hanno avuto accesso anche a fonti inedite, realizzando la più esaustiva mostra di sempre su Hoffmann, e superando quindi i già notevoli esiti di «Ornamento tra speranza e delitto» del 1987. Un migliaio di oggetti ricostruiscono vita e opere dell’influente artista e intellettuale, che nonostante un ambiguo rapporto col nazismo continuò senza scosse la propria carriera fino alla morte, nel 1956.

Al centro della mostra alcuni edifici ormai iconici: dal Sanatorio di Purkersdorf nei pressi di Vienna (1904-5) al Palazzo Stoclet a Bruxelles (1905-11), dalle 4 villette per la Werkbundsiedlung viennese (1931) al padiglione austriaco per la Biennale di Venezia (1934).

Il Sanatorio di Purkersdorf

Una cartolina per il Cabaret Fledermaus di Vienna

Flavia Foradini, 14 dicembre 2021 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Affamato di spazi, soprattutto per le opere di grandi dimensioni, il museo viennese inaugura la sua terza sede alle porte della capitale. Prima mostra dal 9 aprile con il «best of», da Baselitz a Richter, al Pop austriaco 

Le peripezie di un’opera appartenuta originariamente a una delle più colte famiglie ebraiche di Vienna, ora in vendita da Im Kinsky

Tre mostre per la Capitale Europea della Cultura 2024: a Linz e Bad Aussee si analizza il controverso mercante berlinese; a Lauffen 15 autori contemporanei illustrano la loro visione sull’argomento

Su due piani e in sette capitoli, il museo possiede fra l’altro 800 dipinti dei «quattro cavalieri» Günter Brus (scomparso lo scorso febbraio), Otto Muehl, Hermann Nitsch e Rudolf Schwarzkogler. All'orizzonte una mostra con il Museo del Novecento di Firenze

Josef Hoffmann, modernista moravo | Flavia Foradini

Josef Hoffmann, modernista moravo | Flavia Foradini