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Mariella Rossi
Leggi i suoi articoliGallarate (Varese). Apre al pubblico domenica 3 dicembre al Ma*Ga di Gallarate la prima grande mostra in Italia che racconta Jack Kerouac come artista visivo attraverso l’eccezionale esposizione di un’ottantina tra dipinti e disegni. I lavori erano stati esposti in precedenza solo a Parigi lo scorso anno al Centre Pompidou e nel 2013 a Il Rivellino LDV di Locarno, al quale fa capo il fondo presentato anche in questa occasione, di proprietà di collezionisti privati svizzeri dopo un passaggio di mano diretto dagli eredi in Massachusetts. La rassegna è curata da Sandrina Bandera, Alessandro Castiglioni ed Emma Zanella, organizzata dal Ma*Ga con il Comune di Gallarate, con il sostegno di Ricola, Heritage Art Foundation e Fondazione Cariplo, ed è realizzata in collaborazione con il Rivellino LDV di Locarno, diretto da Arminio e Paolo Sciolli.
Il titolo scelto è «Kerouac. Beat Painting» perché numerosi sono i riferimenti alla cultura beat, da Robert Frank a William S. Burroughs, riconoscibili all’interno dell’intero percorso espositivo, scandito all’inizio da due diversi sguardi alla vita pubblica e intima dell’artista con i suoi ritratti di Truman Capote, Joan Crawford e del Cardinal Martini, e con la sezione «Visioni di Jack» che raccoglie una serie di disegni di ispirazione religiosa. Anche nella sezione dedicata ampiamente all’Espressionismo astratto sono leggibili le sue frequentazioni, prima fra tutte l’amicizia con il pittore
Stanley Twardowicz, suo vicino di casa dopo il trasferimento a Northport, con Dody Muller e più in generale con la cosiddetta Scuola di New York.
Le relazioni tra Kerouac e l’Italia invece è ricordata da una selezione di fotografie scattate da Robert Frank e da Ettore Sottsass alla moglie Fernanda Pivano, ad Allen Ginsberg e allo stesso Kerouac, e da una testimonianza di Arnaldo Pomodoro pubblicata in catalogo e raccolta da Ada Masoero.
Dalla collaborazione con il Rivellino LDV di Locarno arriva infine anche la chicca in mostra, una videoinstallazione inedita di Peter Greenaway dedicata a On the road di Kerouac, che il regista britannico e Paolo Sciolli hanno appena annunciato, dalle pagine del nostro «Vedere in Canton Ticino», di voler portare al prossimo Expo Dubai 2020.
La mostra al Ma*Ga di Gallarate rimarrà aperta fino al 22 aprile.

Jack Kerouac, Truman Capote, 1959
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