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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliSessanta le gallerie partecipanti, delle quali la maggior parte di provenienza francese, alcune inglesi e belghe, una spagnola e una portoghese. La totale assenza della partecipazione italiana è in contraddizione con l’attuale incremento dell’interesse internazionale nei confronti del nostro design, presente invece al salone grazie a galleristi stranieri, come la londinese 88 Gallery, con una commode pensile del 1950 di Gio Ponti e un cabinet in noce di Paolo Buffa del 1940 ca, oppure la belga Anne Autegarden, che si è specializzata nel design italiano ed espone, tra l’altro, un candelabro in argento di Finzi del 1950 ca, una poltrona di Gianfranco Frattini, una lampada da terra di Fontana Arte del 1940 ca, il mobile da centro Combi di Joe Colombo del 1964, un letto di Mario Ceroli del 1960 ca e una libreria pensile di Gio Ponti del 1955 ca. Michèle Hayem, specializzata in mobili d’arte come quelli di Mark Brazier-Jones, Nathanaël Le Berre et Béatrice Serre, ma anche in originali ideazioni in ceramica, come il tavolo Rocheuse di Bertozzi & Casoni.
Il design brasiliano modernista è il tema dominante dello stand di Alexandre Frédéric, l’arte asiatica, invece, di Mingei e di Pouillot, i gioielli di Bernard Bouisset, la scultura di Dumontail, la ceramica di fine ’800 di Oscar Graf, l’Art Nouveau francese e belga di Jacques Lacoste e le arti decorative del XIX secolo di Didier Luttenbacher. I maestri del design francese sono invece appannaggio di gallerie storiche come Dutko e Marcilhac. Dal 2 all’8 ottobre avrà luogo l’edizione londinese del Pad, a Berkeley Square (www.pad-fairs.com).
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