Isella tra i pittori e a passeggio per i Navigli con gli scrittori

Dante Isella ed Ennio Morlotti (seduto). Foto di Piera Frai
Luca Scarlini |

Dante Isella ha sempre espresso una vocazione narrativa, nei suoi interventi critici e saggistici, derivanti da un profondo studio sulle fonti. Resta magistrale in questo senso la raccolta, che ben riassume interessi e passioni di una vita, dedicata a I lombardi in rivolta, uscita da Einaudi nel 1984.
A dieci anni dalla scomparsa, avvenuta nel 2007 a ottant'anni, esce ora da Archinto Amici pittori: come spiega nella prefazione Pier Vincenzo Mengaldo, si tratta di una idea che l’autore aveva espresso. Le relazioni personali (tra gli altri con Francese, Guccione, Guttuso, Morlotti) servono a determinare una modalità di lavoro che isola un dettaglio della poetica degli artisti e da lì elabora una visione dell’opera e della sua relazione con essa. Basti citare l’inizio dell’articolo dedicato a Romano Notari: «Cogliere il mistero dell’universo, partendo dall’occhio di un uccello, dalla sua
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