Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliAll’edizione 2018 di ArteFiera si affianca come di consueto, dal 2 al 4 febbraio, il programma di appuntamenti collaterali in città intitolato Art City Bologna.
Quest’anno l’iniziativa, giunta alla sesta edizione, affidata al direttore artistico di MAMbo Lorenzo Balbi e promossa dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, si compone di dieci eventi cui si aggiunge un progetto speciale come la performance di Vadim Zakharov (Tagikistan, 1959) «Tunguska Event, History Marches on a Table» presso la Sala Maggiore ex Gam.
Quasi tutte le mostre, performance e installazioni sono quest’anno in centro storico e sono caratterizzate da elementi comuni: si tratta di progetti monografici, proposti da un curatore e ideati specificamente per un determinato luogo di norma non accessibile al pubblico. Balbi al Padiglione de l’Esprit Nouveau presenta il video «Into the interior», girato da Katarina Zdjelar al Musée Royale de l’Afrique Centrale in Belgio.
L’installazione video «La malattia del ferro» di Yuri Ancarani è alla Cappella Tremlett di Palazzo Re Enzo mentre «The Grandfather Platform» di Luca Pozzi è un progetto pensato appositamente dall’artista per la Sala dei Carracci di Palazzo Magnani. «Transanatomy» di Roberto Pugliese è una mostra incentrata sui processi di ibridazione tra uomo e macchina, ed è al Teatro anatomico dell’Archiginnasio.
Jacopo Mazzonelli porta il suo alfabeto sonoro al Museo della Musica mentre una personale di Erin Shirreff è allestita nel Palazzo De’ Toschi. Con «Home Movies» Giuseppe De Mattia porta l’arte pubblica in zona universitaria, mentre nel vicino Museo della Specola viene presentata un’opera immateriale di Alessandra Messali. Altri progetti, infine, sono curati da Chiara Vecchiarelli al Collegio Venturoli e alla Dynamo-La Velostazione.
Ogni appuntamento di Art City sarà dotato di brochure esplicativa gratuita e come di consueto sarà disponibile la guida tascabile Art City Map con le informazioni utili e gli orari.
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