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Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliFondata nel 1997 da Salvatore Giamblanco e Deborah Lentini nel centro di Torino, la Galleria Giamblanco presenta dal 25 novembre al 28 gennaio la tradizionale mostra annuale. Spiccano tra le opere esposte (alcune delle quali in anteprima a Flashback) alcuni grandi oli su rame del fiorentino Antonio Tempesta (1555-1630): «L’entrata di Cristo in Gerusalemme», «La salita al Calvario», «La crocefissione» e «L’incontro di san Pietro e san Paolo sulla via del martirio». Formatosi nel clima della cultura tardomanierista, di cui fu un esponente di primo piano a livello europeo, Tempesta collaborò con Giovanni Stradano agli affreschi di Palazzo Vecchio a Firenze e giunto a Roma nel 1573 fu autore di alcune delle carte geografiche dell’omonima sala dei Palazzi Vaticani.
Rare le due piccole tele ovali di soggetto sacro di Vittorio Amedeo Cignaroli (1730-1800), pittore di corte ai tempi del re di Sardegna Vittorio Amedeo III: «Il riposo durante la fuga in Egitto» e «Cristo salva san Pietro dalle acque». In mostra anche opere dei genovesi Valerio Castello, Alessandro Magnasco e Antonio Francesco Peruzzini, nature morte di Giovanni Stanchi, Abraham Brueghel e Andrea Belvedere e autoritratti di varie epoche, compresa un’incursione nel Novecento con Ottavio Mazzonis e Michelangelo Pistoletto. Tra i prossimi appuntamenti della galleria la partecipazione a Modena Antiquaria dall’11 al 19 febbraio.
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