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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliTra il 16 e il 17 maggio Pandolfini disperde 515 lotti suddivisi tra arte antica, dipinti dell’800 e ceramiche. Negli 80 lotti di arte antica, tra i dipinti si notano un «Ritratto di un uomo in armatura» di Jacopo Tintoretto, una tela stimata tra 30 e 50mila euro, «La morte al tavolo dell’avaro», di Giovanni Martinelli (1600-59), tra 50 e 70mila euro, «Sacrificio di Ifigenia», olio su tela di Pietro Paolo Raggi (1627/28-1711), valutato tra 80 e 120mila euro e infine «La Geometria», un olio su tela di Lorenzo Sabatini, detto Lorenzino da Bologna, seconda versione di un’opera dal medesimo soggetto conservata nella Galleria Sabauda di Torino, quotata tra 30 e 50mila euro. Tra le sculture spicca un «Busto di Antonio Corsi» in marmo, dello scutore romano Alessandro Rondoni (1644-1710 ca), valutato tra 60 e 80mila euro.
Nella sezione di dipinti del XIX secolo (che conta 206 lotti) Antonio Mancini è l’autore di «Il cappello di paglia (o La serva padrona)», da cui ci si attendono a partire da 12-18mila euro, mentre Giuseppe de Nittis ha un’«Escursione sul Vesuvio», olio su cartoncino su tavola di 15,5x26 cm, con una quotazione di 10-15mila. Nella sessione dedicata alle ceramiche, infine (il 17 del mese, 229 lotti), che disperde tra l’altro alcuni lotti provenienti dalle raccolte di Pietro Barilla e altri da una collezione privata romana, spicca un piatto di Urbino, della bottega di Guido da Merlino, databile al 1545 ca e raffigurante l’assedio di Ardea, che la casa d’aste fiorentina stima tra 25 e 40mila euro.
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