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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliGli occhi degli osservatori del mercato della pittura antica erano tutti puntati sulle vendite serali londinesi di Sotheby’s e Christie’s (rispettivamente fissate per il 5 e 6 luglio), oltre a quella di Bonhams del 5. L’asta Sotheby’s ha incassato 59,8 milioni di euro diritti compresi, più del triplo del nominale in euro della stessa vendita dell’anno scorso (19,4 milioni, cfr. n. 367, set. ’16, p. 51), che però allora era nettamente sotto le stime minime e aveva deluso le aspettative. Le percentuali di venduto per numero di lotti (85,3%) e per valore (85,8%) raccontano un andamento in linea di massima regolare, se si eccettuano i 2,47 milioni di euro pagati da un cliente collegato al telefono per il «Ritratto di Elisabetta, buffona di corte di Anna d’Ungheria», di Jan Sanders van Hemessen, partito da una quotazione di 450-680mila euro, un esito che ha colpito alcuni per la non estrema piacevolezza del soggetto, e gli 1,85 milioni corrisposti da un privato Usa per un dipinto in grisaglia, il «Ritratto dell’incisore Jean-Baptiste Barbé», di Anton van Dyck (stime 230-340mila euro).
La star del catalogo di Sotheby’s era «Ehrenbreitstein e la tomba di Marcello», il dipinto di William Turner che rappresentava una scena del poema di Lord Byron Il pellegrinaggio del giovane Aroldo: è bastata una sola offerta di 21,1 milioni di euro all’anonimo che aveva sottoscritto il contratto di garanzia per acquistare il quadro.
Da Christie’s il totale di 49,9 milioni di euro è stato realizzato dai 36 lotti venduti su 48 (l’anno scorso erano stati fatturati 76,9 milioni), per percentuali di venduto del 75% per lotti e del 78% per ammontare. Anche qui la gemma dell’asta, una «Veduta del Ponte di Rialto con il Palazzo dei Camerlenghi» di Francesco Guardi, è stata venduta sulla stima minima a 29,8 milioni di euro a un cliente collegato al telefono che aveva la meglio su un altro offerente telefonico. «Il minuetto», tela di Giandomenico Tiepolo di 33,4x48,8 cm, partito da stime di 2,3-3,4 milioni, saliva fino a 2,74 milioni, mentre per un «Vecchio barbuto», dato dagli esperti della casa d’aste a Rembrandt come «attribuito a», ha partecipato alla gara anche uno dei decani tra gli esperti di pittura fiamminga, il mercante Johnny van Haeften, che l’ha poi lasciato a un cliente telefonico che l’ha pagato 2,4 milioni di euro.
Qualche cenno infine sugli esiti della vendita di pittura antica di Bonhams: dei 102 lotti del catalogo la casa d’aste ne ha venduti 63, per percentuali del 61,8% per numero di lotti e dell’80,6% per ammontare, e un incasso totale di 3 milioni di euro. Top lot, a 511mila euro (oltre 10 volte la stima minima), il «Ritratto di Thomas Pope a mezzo busto» di William Larkin, seconda una «Sacra Famiglia con san Giovannino» di Jacopo Zucchi, a 361mila euro (6 volte la stima minima) e terza una figura di «Marte» attribuita in catalogo a Benedetto Gennari II (1633-1715), che da stime di 9-14mila euro è salito a 170mila.
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