Il Salone Internazionale del Restauro migra a Bari

Quella in programma a settembre è un’edizione speciale fuori Ferrara della fiera in tandem con la Restoration Week

La Biblioteca dei Girolamini a Napoli è tra le tappe della «Restoration Week»
Barbara Antonetto |  | Bari

Il restauro è come la medicina: bisogna accettare la complessità e coinvolgere diverse specializzazioni, bisogna saper fare rete, puntare alla cooperazione, al coinvolgimento di discipline diverse e allo scambio di esperienze e know-how. Su questi presupposti è nata la collaborazione tra Ferrara Fiere e Congressi, Assorestauro e Fiera del Levante di Bari che rende Restauro in Tour, edizione 2021 del Salone Internazionale del Restauro, un «luogo di sintesi» e di conseguenza un evento davvero imperdibile per tutti gli addetti ai lavori, ma anche per un pubblico più vasto che abbia a cuore il futuro del patrimonio.

E per patrimonio, ci tengono a precisare gli organizzatori, non si intende puramente l’insieme dei monumenti di interesse storico artistico, ma l’intero tessuto del paesaggio, quello naturale connesso a quello edificato. A maggior ragione in Italia dove i beni culturali pervadono il territorio e fanno parte della quotidianità. Se complessità è una delle parole chiave su cui si fonda il progetto, non meno significative sono le altre due: valore ed etica.

L’etica del rispetto dell’ambiente, della sostenibilità; il valore del confronto, dell’integrazione delle competenze, della capacità di giudizio, della conoscenza, ma anche della visione e della consapevolezza: per un corretto recupero, per operare le scelte giuste in ogni contesto sono necessarie la conoscenza e la scienza tanto quanto l’accettazione del danno. È così che l’approccio umanistico al restauro diventa importante come quello scientifico, che la storia viene in aiuto della tecnologia.

Per conservare il paesaggio, per sua stessa natura un palinsesto di stratificazioni, non si può ragionare per compartimenti stagni, e tantomeno procedere secondo criteri estetici; è necessario recuperare e trasmettere il valore che un determinato territorio o un determinato bene ha per la comunità che lo abita. Anche la scelta di non ricostruire là dove la devastazione sfiora il 100% è una forma di restauro, la più coraggiosa.

È la prima volta dal 1991 che il Salone internazionale del restauro ha luogo fuori da Ferrara (dove la prossima edizione sarà nella primavera 2022): si terrà dal primo al 3 settembre nella Fiera del Levante di Bari e al contempo su una piattaforma digitale. Tra gli obiettivi, oltre allo scambio tra professionisti del restauro per i quali rappresenta una piattaforma di aggiornamento, ci sono la promozione del dialogo tra aziende e istituzioni e il ruolo di motore per le imprese.

Tutto ciò avverrà attraverso un fitto programma di incontri, seminari, workshop (focalizzati in particolare sul ruolo del restauro nella transizione ecologica e sui grandi cantieri del restauro) e due convegni internazionali: uno sulla sostenibilità e l’altro sulle opportunità che grandi eventi possono offrire per un ripensamento del territorio (eventi negativi, come un terremoto, o positivi, come Matera capitale della cultura).

Se l’Italia ha una cultura del restauro con radici profonde per cui le viene riconosciuta una leadership, in molti Paesi l’industria del restauro si sta sviluppando man mano che se ne riconosce l’impatto sul turismo, e di conseguenza sull’economia. Di qui l’idea di accompagnare gli esperti internazionali in visita ai cantieri, attraverso la Restoration Week (30 agosto-4 settembre) organizzata da Assorestauro (Associazione italiana per il Restauro Architettonico, Artistico, Urbano) e promossa insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e all’Agenzia Ice.

Quest’anno l’itinerario di visite tocca Napoli, Pompei e Matera con il preciso intento di valorizzare il Mezzogiorno. La Restoration Week fa parte del progetto «Restauro Made in Italy», nato per includere il settore del restauro tra le eccellenze italiane e consentire all’industria italiana del restauro di mettersi al servizio delle esigenze espresse dai diversi Paesi esteri. A proposito di Paesi esteri, ospite di restauro in tour è l’Albania, dove il 24 e 25 maggio si è tenuta una missione istituzionale che ha sancito il rafforzamento dei rapporti bilaterali tra i due Paesi nelle attività di tutela. Al Salone partecipano inoltre Arabia Saudita, Azerbaigian, Cuba, Libano, Turchia e Uzbekistan.

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