Il racconto antico di Antonio Giuliano

In un corposo volume sessantadue scritti del celebre archeologo

Antonio Giuliano a Ronzano (Teramo) nel novembre del 1982
Laura Giuliani |

Per chi ha compiuto studi classici avere l’opportunità di avere riuniti in un unico volume gli scritti di Antonio Giuliano è un’occasione davvero straordinaria. Studiosi del suo calibro, che al giorno d’oggi sono sempre più rari, hanno fatto la storia dell’archeologia e della storia dell’arte e più in generale della cultura del secolo scorso. Grazie ai suoi studi si sono formate generazioni di archeologi che potranno di sicuro apprezzare il volume da poco dato alle stampe da De Luca e che raccoglie circa una sessantina di testi da lui scritti lungo sessant’anni di carriera.

Un progetto editoriale che gli stava molto a cuore ma mai portato a termine. A riannodare i fili di questo progetto, tutto al femminile sotto la guida di Giulia Fusconi, storica dell’arte e moglie di Giuliano, che ha collaborato a tutte le fasi di realizzazione del volume, si sono impegnate tre archeologhe che in poco più di due anni dalla sua scomparsa il 16 giugno 2018 (era nato il 17 marzo 1930), hanno interpretato la sua volontà.

Elena Ghisellini e Giulia Rocco, sue allieve «storiche» all’Università degli Studi di Roma «Tor Vergata» dove ha insegnato dal 1981 al 2002, e Lucilla De Lachenal, forte della lunga esperienza di caporedattore della rivista «Bollettino d’Arte», hanno dovuto dapprima fare i conti con la grande quantità di articoli selezionando, revisionando e uniformando quelli pubblicati in periodici e miscellanee dal 1951 al 2010 e tralasciandone invece molti altri.

Ad Angela Gallottini, responsabile del Fondo Giuliano presso l’Accademia Nazionale dei Lincei, va invece il merito di aver rintracciato le numerose immagini che completano e arricchiscono l’elegante volume di 700 pagine suddivise in tre parti (Arte antica, Fortuna dell’antico dal Medioevo all’Età Moderna, Giacomo Leopardi e la Restaurazione) che danno voce ai molteplici interessi di Giuliano e alla sua visione d’insieme: «da un approccio giovanile più meticoloso e archeologico in senso stretto a uno più libero e profondamente connesso con i contesti culturali di riferimento, tipico della sua età matura».

Scorrendo la parte dedicata all’arte antica con la scultura greca, l’arte italica, l’arte romana, spiccano le ricerche sui ritratti (oggetto della sua tesi di laurea con Giulio Quirino Giglioli) e sui sarcofagi, mentre nella sezione dedicata alla Fortuna dell’antico il capitolo dedicato a Roma restituisce un affresco straordinario della sua grandezza.

Difficile evocare tutte le attività e gli interessi di Giuliano, dalla carriera universitaria che da Genova lo portò a Roma e dove all’insegnamento affiancò varie attività tra cui anche quella di consulente presso il Nucleo Tutela e Patrimonio dei Carabinieri, alla vastissima produzione scientifica, senza contare i numerosi premi e riconoscimenti. Un uomo dagli interessi universali (si appassionò anche all’arte islamica nel corso dei suoi viaggi in Medio Oriente che lo spinsero a raccogliere una cospicua collezione oggi custodita al Museo Brancaccio) e innamorato della vita, anche se, come ricorda sua moglie, negli ultimi anni era sempre più disilluso e distaccato dal mondo, nei cui valori non si riconosceva più.

Mondi a confronto. Scritti di archeologia arte e storia
di Antonio Giuliano, 704 pp., ill. b/n e col., De Luca Editori d’Arte, Roma 2020, € 100,00

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