Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Istituita nel 2016 dall'architetto, scultore e designer Marcello Morandini (Mantova, 1940) con l’intento di conservare e valorizzare le sue opere d’arte, di design e d’architettura, assai meno note in Italia che all’estero (dopo la Biennale del 1968, si trasferì in Germania, dove ha riscosso un larghissimo successo), la Fondazionea lui intitolata, che ha sede in una grande villa d’inizio ‘900 perfettamente restaurata, nel cuore di Varese, si pone anche l’obiettivo di promuovere la conoscenza dell’Arte Concreta e Costruttivista.
Quel movimento internazionale, di cui Morandini è un esponente di primo piano, è l’oggetto, fino al 5 novembre, della mostra inaugurale, «Arbeitskreis 1972-2022. Un’esperienza costruttiva europea», accompagnata da un volume (Silvana Editoriale) curato da Marco Meneguzzo, che è anche il curatore del Catalogo ragionato dell’artista edito nel 2019 da Skira (cfr. n. 403, dic. ’19, p. 42).
In mostra sfilano opere storiche ma anche lavori contemporanei di esponenti ancora attivi del gruppo Iafkg (Internationaler Arbeitskreis für Konstruktive Gestaltung-Centro internazionale di studi d’arte costruttiva), attivo dal 1972 per una decina d’anni.
Come spiega Marcello Morandini, «con questa collettiva, la Fondazione diventa ufficialmente il primo centro italiano dell’arte concreta in tutte le sue declinazioni: architettura, design, poesia, fotografia, musica e documenti. Nel 2022 realizzeremo tre esposizioni internazionali: un’attività culturale in fermento, che vogliamo mettere a disposizione di Varese e dell’intero Paese, con cui desideriamo condividere l’opera di questa corrente artistica, scuola espressiva infinita e affascinante nel mondo della geometria dentro la quale viviamo».
Fondazione Morandini, foto di Bortoluzzi
Altri articoli dell'autore
Per la diffusione della cultura il potenziale di una riproduzione digitale all’avanguardia, numerata e certificata dalle istituzioni che conservano gli originali, è enorme: Salvatore Settis, Maria Cristina Terzaghi, Giovanni Maria Fara, Simone Facchinetti e Francesco Guzzetti a convegno
Alla Collezione Giancarlo e Danna Olgiati la terza tappa del trittico di mostre-confronto per coppie di artisti del ’900: il tema, questa volta, è l’uso della «materia» in luogo dei (o accanto ai) pigmenti
Capolavori da Canova a Donatello, da Hayez a Giuseppe Bossi indagano per la prima volta gli anni tumultuosi dal 1796 al 1815 mettendo a confronto le due città nell’Età Napoleonica
Il Comune di Milano e Gallerie d’Italia portano in città, visibile gratuitamente a Palazzo Marino, la «macchina d’altare» composta da 10 tavole e una lunga predella



