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Il peso della storia e delle armi

Federico Florian

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Dalla paleontologia al viaggio di Rothko in Italia, tre personali alla Galleria Continua

«Scavo paleontologico» e «macchina del tempo dell’umanità» sono le espressioni utilizzate dall’affermato artista cinese Qiu Zhijie per descrivere la propria personale aperta alla Galleria Continua sino al primo maggio. «Guardando indietro nel tempo al regno dei dinosauri, al regno degli uccelli, al regno dei mammiferi, tutta la storia dell’evoluzione si basa sulla sopravvivenza del più forte, continua Zhijie. Il tema di questa mostra è la lotta dei poteri e la guerra tra imperi». Fulcro di tale immaginifica paleontologia è la serie di lavori «Evolution», un ciclo di «paesaggi» che raccontano la storia evolutiva della terra e dell’uomo, dalla Pangea all’invenzione dell’agricoltura. Il tutto realizzato mediante un’antica tecnica cinese di tamponamento con spugne, tradizionalmente usata per trasferire dai vasi alla carta iscrizioni e motivi grafici: metodo che, come afferma lo stesso artista, consente «di trasformare il tridimensionale in bidimensionale, dunque il mondo in testo». 

Nelle stesse date, la galleria ospita altre due personali. Il cubano Reynier Leyva Novo (1983), presenta un gruppo di opere incentrate sulle tragedie belliche del XX secolo. «El peso de la muerte», titolo della mostra, allude al peso dell’inchiostro utilizzato per stampare gli elenchi di vittime ufficiali della seconda guerra mondiale: il calcolo è stato effettuato dall’artista mediante il software INk 1.0, a partire dalle immagini digitalizzate dei documenti originali. Novo, inoltre, per il progetto a San Gimignano ha direttamente coinvolto la galleria, sfruttandone lo stato di persona giuridica allo scopo di acquisire armi da cui estrarre l’acciaio. Dalla fusione del materiale ha realizzato nuovi oggetti, un set di pesi mobili, ciascuno dei quali riporta un’iscrizione: i dati tecnici dell’arma distrutta, oltre al titolo e all’edizione dell’opera. Juan Araujo è infine il terzo protagonista della nuova stagione espositiva di Continua. Nato a Caracas nel 1971, ora di stanza a Lisbona, presenta una serie di opere ispirate al viaggio di Mark Rothko in Italia nel ’59. Araujo, a partire da riproduzioni fotografiche, ripropone in forma pittorica dettagli di capolavori quali gli affreschi della Villa dei Misteri di Pompei e la Biblioteca Laurenziana di Michelangelo a Firenze, opere che, a detta dello stesso Rothko, esercitarono una straordinaria influenza nel concepimento dei suoi murali per il Seagram Building di New York. Un progetto, quello di Arajo, che indaga la memoria delle immagini, riflettendo sulla permanenza, la riproduzione e la diffusione delle stesse.

Federico Florian, 07 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

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