Il mondo visivo di Luigi Dallapiccola

Una «Natura morta» di Gino Severini nel Fondo Luigi Dallapiccola del Gabinetto Vieusseux a Firenze
Luca Scarlini |

Mario Ruffini ha portato a compimento una sua lunga ricerca intorno alla figura di Luigi Dallapiccola (1904-75) tra i massimi compositori del XX secolo. Ora aggiunge un tassello importante dedicato agli aspetti visivi del suo mondo, a partire da una ricognizione nel variegato mondo dei pittori che hanno firmato suoi ritratti e degli artisti che hanno firmato gli allestimenti dei suoi lavori operistici.

Nel primo settore, assai ricco, spiccano il dettaglio de «Gli amici nell’atelier» di Guido Peyron, che si trova alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, i quadri di Adriana Pincherle e di Baccio Maria Bacci e la fotografia solarizzata di Luigi Veronesi. Altrettanto pungenti le figure disegnate dallo stesso compositore, e quelle firmate dal suo allievo Sylvano Bussotti. «Il prigioniero» viene illustrato da Felice Casorati, per la prima in forma di concerto a Torino nel 1949, e tra gli scenografi
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