Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Una veduta dell'installazione «Before Yesterday We Could Fly An Afrofuturist Period Room», The Metropolitan Museum of Art, New York

Image

Una veduta dell'installazione «Before Yesterday We Could Fly An Afrofuturist Period Room», The Metropolitan Museum of Art, New York

Il Metropolitan diventa afrofuturista

Il museo newyorkese ospita tra le sue Period Rooms una nuova installazione dedicata all’arte afrodiscendente che ricostruisce idealmente una casa di legno del Seneca Village

Elena Franzoia

Leggi i suoi articoli

Dal 5 novembre il Metropolitan Museum of Art ospita tra le sue Period Rooms una nuova installazione dedicata all’arte afrodiscendente. Dal titolo ispirato al racconto di Virginia Hamilton Flying African, l’allestimento «Prima di ieri potevamo volare: una stanza afrofuturista» ricostruisce idealmente una casa di legno del Seneca Village, comunità nera di uomini liberi fondata a Manhattan nel 1825 da due imprenditori afroamericani.

Benché esemplare della fioritura di analoghe comunità negli Stati Uniti otto-novecenteschi, il Seneca Village fu demolito nel 1857 dalla Città di New York nell’ambito della realizzazione di Central Park. Curata da Hannah Beachler e Michelle D. Commander, specializzata in comunità diasporiche e afrodiscendenti, e allestita dalla stessa Beachler (premio Oscar 2019 per le scenografie del film «Black Panther») con Fabiana Weinberg del Met, la casa giustappone due aree.

Simbolo di un prospero e operoso passato, la cucina ospita oggetti originali del Seneca Village, rinvenuti durante gli scavi compiuti nel 2011 dalla Columbia University, e delle collezioni del Met, mentre interamente dedicato a un utopico futuro è il soggiorno in cui trova posto l’arte contemporanea, anche con opere acquisite o commissionate per l’occasione firmate tra gli altri da Ini Archibong, Roberto Lugo, Tourmaline, Fabiola Jean-Louis, Jenn Nkiru.

«In questo progetto le testimonianze archivistiche e archeologiche incontrano opere d’arte di diverse epoche, culture e geografie, consentendoci di immaginare cosa è stato e che futuro poteva e potrebbe tuttora avere il Seneca Village, ingiustamente distrutto, afferma Michelle D. Commander. La parte contemporanea è ispirata dall’Afrofuturismo, corrente artistica interdisciplinare di metà Novecento incentrata sull’immaginazione nera e l’autodeterminazione».

Il Met ha coinvolto l’intera comunità (visitatori, artisti, studiosi) in un progetto partecipativo che comprende non solo la sala, ma anche un ricco programma collaterale in cui spicca l’Afrofuturist Music Festival alla Carnegie Hall (inverno 2021-22).

Una veduta dell'installazione «Before Yesterday We Could Fly An Afrofuturist Period Room», The Metropolitan Museum of Art, New York

Una veduta dell'installazione «Before Yesterday We Could Fly An Afrofuturist Period Room», The Metropolitan Museum of Art, New York

Elena Franzoia, 10 dicembre 2021 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Dopo le polemiche sulla nomina del nuovo presidente Marco Corsini, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ne conferma l’incarico coadiuvato da Andrea Cosentino, Elisabetta Berti, Maurizio Toccafondi e Gianni Pozzi

Dopo David Zwirner e prima della Royal Academy di Londra, lo Zentrum Paul Klee rende omaggio all’ultranovantenne artista inglese: oltre 50 dipinti e 12 disegni ne ripercorrono gli ultimi trent’anni  

Per la prima volta il Rjiksmuseum ha dato carta bianca a un’artista contemporanea che, selezionando opere dai depositi, esplora come vengono rappresentate le persone affette da problemi di salute mentale 

A quarant’anni di distanza, la Regione Toscana insieme con Fondazione Musei senesi e Associazione Musei Archeologici ripercorre con una serie di iniziative, tra le quali la mostra nel complesso di Santa Chiara a San Gimignano, il «Progetto Etruschi» che cambiò la conoscenza dell’antichissimo popolo e la sua divulgazione al grande pubblico

Il Metropolitan diventa afrofuturista | Elena Franzoia

Il Metropolitan diventa afrofuturista | Elena Franzoia