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Il Made in Italy fa sempre bene

Un panorama delle aste (italiane ed estere) di opere dei designer italiani, i più richiesti dal mercato

Carla Cerutti

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Da Londra a Torino, passando per Vienna e Genova, le ultime aste di design continuano a suscitare interesse, sia che offrano arredi creati da designer di chiara fama, sia che propongano pezzi anonimi o di designer meno conosciuti. Partendo da Londra, dove Christie’s ha organizzato due tornate importanti il 26 ottobre con un totale complessivo di quasi 5 milioni di euro, troviamo tra i top lot una rara panca di Gaudí, in noce e ferro battuto, del 1913-14, esitata per 381mila euro e, tra le curiosità, un grande tappeto modernista disegnato da Francis Bacon intorno al 1930, del quale si conoscono solo altri 8 esemplari, venduto per 193.500 euro.

Per chi considerava le sculture crisoelefantine di Chiparus una moda ormai sorpassata, saranno una sorpresa i 247mila euro pagati per una sua «Thais» del 1925 ca, stimata 110-170mila. Anche il design italiano ha riscosso successo: tutti venduti i 16 lotti di arredi disegnati da Carlo De Carli nel 1949 per Casa Galli a Milano, per un totale di 537.600 euro, dei quali 83.800 per una coppia di poltrone stimate 9-13mila. Bene, come sempre, Ponti e Fornasetti: il primo presente con un guardaroba in noce e ottone, disegnato nel 1957 su committenza privata, esitato per 104.900 euro, il secondo con uno dei suoi classici trumeau della serie Panoplie del 1951 battuto a 53.100.

Sempre a Londra, lo scorso 15 novembre da Sotheby’s, in una vendita che ha totalizzato circa 2,3 milioni di euro, il prototipo di un’edizione di 6 cabinet Giò, disegnato da Achille Salvagni nel 2013 per il suo atelier romano, ha triplicato le aspettative con un’aggiudicazione a 129.900 euro e una delle numerose, attualmente in circolazione, commode a sospensione in olmo e ottone, realizzate su disegno di Gio Ponti nel 1954 come parte dell’arredo dell’Hôtel Royal di Napoli, ha confermato i recenti risultati di Piasa a Parigi andando al miglior offerente per 64.900 euro.

L’asta variegata che Dorotheum ha organizzato a Vienna lo scorso 3 novembre ha confermato l’interesse non solo per i maestri dello Jugendstil e del Secessionismo, testimoniato dai 94.255 euro pagati per una panca disegnata da Josef Hoffmann nel 1903 per il Sanatorio Purkersdorf e realizzata dalle Wiener Werkstätte, ma anche per designer di tutte le nazionalità, compresa quella italiana, con esempi di Ponti, Scarpa, Fornasetti, Parisi, Sottsass e Maurer che non hanno deluso le aspettative.

Infine, il mercato italiano: le tre tornate di Boetto a Genova del 26 e 27 ottobre hanno totalizzato complessivamente circa 667mila euro, cifra la cui modestia, rispetto agli standard internazionali, è giustificata da un’elevata percentuale di paternità non celeberrime, ma non per questo meno apprezzabili, e da quotazioni che, comunque, non raggiungono solitamente i livelli esteri. Tuttavia, vale la pena segnalare i 38mila euro esitati per il tavolino «1774» di Max Ingrand per Fontana Arte del 1960 ca e i 16mila battuti per la storica, e rara, poltrona «432» di Franco Albini per Cassina del 1948, ingenerosamente stimata 1.800 euro.

Bene Fornasetti, Buffa, Borsani e Augusto Bozzi, designer lombardo salito recentemente alla ribalta delle aste nazionali con le sue poltrone realizzate negli anni ’50 per Saporiti: 13.500 euro per una coppia di «Kosmos», sempre da Boetto, valutate 3mila euro; 12mila euro per un’altra coppia di poltrone, con poggiatesta, esitate da Sant’Agostino a Torino lo scorso 15 novembre con stima tra i 4 e i 6mila euro. Nella medesima asta, una coppia di rare poltrone in legno laccato bianco, disegnate da Gio Ponti per Casa e Giardino negli anni ’30, sono state vendute a un acquirente italiano per 42mila euro, il triplo della stima, e un esemplare dell’ormai nota scrivania avanguardistica disegnata da Silvio Berrone nel 1957, per gli uffici Bialetti di Omegna, ha giustamente preso quota, rispetto ai precedenti risultati su territorio nazionale, con un’aggiudicazione finale di 12.500 euro.

Carla Cerutti, 08 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

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