Il Giotto di San Pietro incastonato nel gesso

L’Opificio delle Pietre Dure ha restaurato il Frammento Vaticano, di proprietà di collezionisti privati

Il Frammento Vaticano dopo il restauro eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze
Laura Lombardi |  | Firenze

Si è concluso il restauro del prezioso Frammento Vaticano di Giotto proveniente dall’antica Basilica di San Pietro. L’opera, di proprietà di collezionisti privati, è stata presa in cura tre anni fa dall’Opificio delle Pietre Dure (che, in quanto istituzione statale, ha lavorato con un contributo finanziario privato), dopo esser stata esposta per la prima volta alla mostra su «Giotto e l’Italia» tenutasi in Palazzo Reale a Milano nell’ambito dell’Expo 2015.

Gli esiti del recupero, compiuto sotto la direzione di Cecilia Frosinini e affidato a Alberto Felici, sono stati presentati nell’ambito di un convegno tenutosi all’Opificio il 9 ottobre scorso. Il frammento (cm 41x46 con bordi irregolari) è analizzato solo in una pubblicazione di Valentino Martinelli del 1971, ma molti sono gli interrogativi mai risolti, primo tra i quali la sua collocazione originaria nella Basilica, che di Giotto
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