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Il doppio del 2016

Londra fattura 314 milioni rispetto ai 156 dell’anno scorso

Le aste impressioniste e moderne di giugno hanno raddoppiato il fatturato rispetto all’anno scorso: dai 156 milioni di euro del 2016 ai 314 milioni di quest’anno. Il balzo è dovuto soprattutto al dato di Christie’s, che quest’anno ha più che quintuplicato i suoi incassi (esigui) del 2016.

«È un Kandinskij del 1913», ha detto all’asta di Sotheby’s del 21 giugno Hugo Nathan, uno dei due soci dell’agenzia di consulenza Beaumont Nathan e acquirente dell’opera, per giustificare il record di 37,5 milioni di euro diritti compresi ottenuto da «Bild mit weissen Linien» dell’artista russo. Nathan ha dichiarato di aver agito per conto di un collezionista privato. L’opera aveva una stima massima di oltre 40 milioni ed era oggetto di un contratto di garanzia oltre che di un’«irrevocable bid» (una particolare garanzia di terze parti). L’offerta vincente è stata accolta in sala da un applauso liberatorio. Poco prima nella stessa asta era già stato battuto un record per Kandinskij, con «Murnau - Landschaft mit grünem Haus», un paesaggio del 1909. Stimato tra i 17 e i 28 milioni di euro, era stato aggiudicato al telefono per 23,7 milioni.

«Meglio così, è la serata più lunga dell’anno», ha poi ironizzato la banditrice Helena Newman, condirettore mondiale del dipartimento Sotheby’s di arte impressionista e moderna, nonché presidente di Sotheby’s Europa, durante la lenta serie di offerte per «Grande figure» di Alberto Giacometti (1947), venduta successivamente al telefono con Simon Stock di Sotheby’s per 20,3 milioni. 

L’asta serale era una di due sessioni che hanno congiuntamente totalizzato 169 milioni di euro diritti compresi, entro le stime preasta di 147,4-193,5 milioni (che però non comprendono i diritti).

La prima parte della vendita era «Actual size», una bella selezione di 35 opere di piccolo formato curata da Thomas Bompard di Sotheby’s. Gli esiti hanno avuto luci e ombre, con il 66% di venduto per lotti, per un totale di 23,8 milioni di euro, contro stime di 21,9-31,7 milioni. Sono stati in genere i pezzi di minor valore (tra le 100mila e le 500mila sterline, 110mila-570mila euro) a non riuscire a trovare compratori; alcuni sembravano un po’ dei riempitivi. Per ironia della sorte il lotto principale di «Actual size» era un dipinto antico, una natura morta floreale meticolosamente dipinta dal pittore olandese Ambrosius Bosschaert il Vecchio (1573-1621). È stato venduto al telefono a Patti Wong (presidente di Sotheby’s Asia), che partecipava per conto di un collezionista privato asiatico, per un prezzo, entro le stime, di 3,37 milioni di euro.

La successiva sessione principale dell’asta era effettivamente più breve, con soli 23 lotti, ma ha raccolto 145,2 milioni di euro, con il 74% dei lotti venduti. Sebbene si sia collocata entro le stime, di 125,5-161,9 milioni, ciò ha rappresentato una crescita del 24% sull’equivalente vendita londinese del luglio 2016. Spinta dal già menzionato dipinto di Kandinskij, è stata la prima asta londinese impressionista e moderna di Sotheby’s a battere tre opere ciascuna per una cifra superiore ai 20 milioni di sterline (diritti compresi). Il secondo prezzo della serata è stato pagato per «Femme et oiseaux» di Joan Miró (1940), l’ottava delle 23 opere della sua serie «Constellations»: l’opera è stata venduta al telefono per 27,9 milioni di euro.

Il 27 giugno Christie’s, che l’anno scorso aveva registrato un incasso della sua Evening Sale molto magro (32,4 milioni di euro), ha totalizzato quest’anno 169,7 milioni di euro, cioè ben più di 5 volte la cifra del 2016. L’anno scorso la penuria andava fatta risalire a una contrazione dei prezzi del petrolio e alla preoccupazione degli operatori per gli effetti della Brexit. Quest’anno, nonostante il permanere dell’incertezza della situazione politica, il mercato dell’arte si è mosso in controtendenza.

Christie’s, che ha superato negli incassi Sotheby’s, ha però appena oltrepassato la soglia della stima minima, che non comprende i diritti (i valori di stima totale erano 160,4-217,6 milioni). Ciò è dovuto principalmente alla mancata vendita di un dipinto del 1915 di Egon Schiele, «Einzelne Häuser (Häuser mit Bergen)», che era stimato 23-34 milioni. Un tardo dipinto astratto di Monet, «Saule pleureur», del 1918-19, contro stime di 17-28 milioni è passato di mano a soli 10 milioni.

Se già a maggio a New York l’arte impressionista e moderna aveva avuto un’ottima tenuta, a Londra si è notata anche un’attivissima partecipazione della clientela asiatica. «Non c’è praticamente stato un dipinto in cui non si sia manifestato interesse da parte orientale», ha detto Jussi Pylkkänen, presidente globale di Christie’s. 30 lotti su 32 sono stati venduti. Due opere hanno superato la soglia dei 30 milioni di sterline e una quella dei 20 milioni. La star della serata è stata «Hölle der Vögel» di Max Beckmann, opera stimata 34 milioni e coperta da una garanzia. Larry Gagosian, in sala e con il cellulare all’orecchio, se l’è assicurata per 40,8 milioni di euro, record per Beckmann e per un’opera dell’Espressionismo tedesco. Il venditore del dipinto era il mercante newyorkese Richard Feigen. Giusta la decisione di venderlo a Londra; come ha detto Jay Vincze, capo dipartimento Christie’s dell’arte impressionista e moderna, «è un dipinto magnifico, di una qualità rarissima nelle aste».

Secondo Jussi Pylkkänen, poi, «passeranno molti anni prima che questo record di Beckmann sia battuto». A un’incollatura si è piazzato un ritratto di Pablo Picasso, «Femme écrivant (Marie-Thérèse)», del 1934, acquistato a 39,6 milioni di euro (contro stime di 34-45 milioni) da un cliente collegato al telefono con Xin Li, vicepresidente di Christie’s Asia. Di Van Gogh «Le moissonneur (d’après Millet)», del 1889, è stato acquistato a 27,4 milioni di euro da un anonimo al telefono con David Kleiweg de Zwaan, di Christie’s New York. Due record, infine, alla stessa cifra (1,24 milioni di euro), rispettivamente per Georges Vantongerloo e Hannah Höch; il primo con una «Composizione» del 1930 stimata 400-510mila euro; la seconda con «Frau und Saturn», dipinto del 1922 (stime 450-680mila).

Anna Brady, 03 luglio 2017 | © Riproduzione riservata

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Il doppio del 2016 | Anna Brady

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