Il Capitolium di Sarsina sotto il Palazzetto dello sport
Nei lavori per la costruzione di una struttura sportiva campagne di scavo hanno portato alla luce i resti di un tempio di grandi dimensioni

A Sarsina (Fc), la città natale del commediografo Plauto, è avvenuta una scoperta d’importanza notevole: i resti di un tempio, probabilmente il Capitolium della città. Essi sono stati rinvenuti a seguito di campagne di scavo dirette dall’archeologa Romina Pirraglia, funzionaria della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini, e realizzate in vista dei lavori per la costruzione di un palazzetto dello sport e di un centro polifunzionale.
Si è trattato di un intervento di archeologia preventiva che ha portato alla luce un tempio di grandi dimensioni: il lato corto misura 26,20 metri, mentre quello lungo, ancora da scoprire nella sua interezza, raggiunge già i 22 metri. Il tempio è stato datato dagli scavatori, in via preliminare, al I secolo a.C. e quindi a una fase che appare coeva con quella della pavimentazione del foro in lastre di pietra arenaria, quasi a suggerire un intervento complessivo di riqualificazione urbana.
Dell’edificio si conserva il podio realizzato con filari sovrapposti di blocchi di arenaria che, a loro volta, erano rivestiti con lastre di marmo. Al di sopra di esso, erano costruite le tre celle del tempio. Si è conservato anche il sistema di scolo delle acque e non mancano testimonianze relative a frequentazioni e riusi successivi come focolari e sepolture. I focolari sono stati riferiti al periodo altomedievale, quando l’edificio non era più in funzione, mentre le sepolture alla successiva età medievale.
Le indagini e, in particolare, i ritrovamenti avvenuti nell’angolo di una delle celle, suggeriscono l’esistenza di una fase precedente di IV secolo a.C. da ricondurre all’insediamento umbro e quindi a prima della romanizzazione dell’area: ulteriori ricerche potranno eventualmente documentarla.
Sappiamo che Sarsina aveva un’origine umbra e che venne conquistata da Roma nel 266 a.C. restando a lungo una città federata senza che vi fossero inviati coloni. Fu elevata a municipio presumibilmente nel 90 a.C. e venne ascritta alla tribù Pupinia. Viene ricordata da Plinio, nella Naturalis Historia, tra i centri principali della zona (III, 114).
Una nuova campagna di scavo prenderà avvio nelle prossime settimane e sarà finalizzata a portare alla luce la zona rimanente del lato lungo del tempio e la sua parte anteriore.
In merito ai ritrovamenti il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha dichiarato che possono offrire «informazioni preziose sulla storia e l’evoluzione di un’area geografica specifica», e costituire «un’importante contributo alla nostra comprensione del passato»; mentre il direttore generale per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio, Luigi La Rocca, ha ribadito «l’importanza e l’accuratezza delle azioni di tutela svolte dalle strutture periferiche del Ministero, che consentono la salvaguardia e la conservazione del nostro patrimonio culturale».