Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliOstia (Rm). La città di Ostia antica offriva, ai propri abitanti e ai viaggiatori che la attraversavano, non solo il lusso e il relax delle grandi terme pubbliche, ma anche numerosi impianti termali privati. Tra questi erano le cosiddette Terme del Buticoso, un piccolo stabilimento di circa 500 mq, costruito in età traianea (112-115 d.C.) e parzialmente rimaneggiato intorno alla metà del II secolo d.C. Il balneum, dal febbraio dello scorso anno è oggetto di ricerche, scavi e importanti restauri che hanno consentito, nel mese di marzo, la riapertura di un primo lotto dell’impianto.
Il cantiere, diretto dall’archeologa Claudia Tempesta, ha consentito il restauro e la messa in sicurezza di affreschi e mosaici relativi a quattro ambienti, comprendenti la stanza con il mosaico pavimentale che dà il nome al complesso. «In questo bagno termale irrompe la vita, ha commentato il direttore del Parco archeologico Mariarosaria Barbera, con il ritratto musivo del balneator, il bagnino gestore Epictetus Buticosus, che reca in mano lo strigile (strumento per la detersione del corpo) e la situla (il secchio) per assistere i clienti». Altrettanto notevoli gli affreschi restaurati in un secondo ambiente: decorazioni vegetali a sfondo rosso, con fiori bianchi dipinti a secco, questi ultimi per la prima volta tornati alla luce.
Grazie alle analisi strumentali, compiute in collaborazione con l’Università di Lovanio e con il Pratt Institute di New York, è stato inoltre rilevato l’utilizzo, da parte del pittore, del blu egizio, raro e costoso pigmento a base di rame, in grado di donare lucentezza ai colori. Terminata la fase di progettazione, si sta intervenendo ora sul secondo lotto, il grande calidarium contraddistinto dal pavimento in tessere bianche e nere con scena di corteggio marino, realizzato in età adrianea.
Altri articoli dell'autore
A Palazzo Esposizioni fino al 18 gennaio un viaggio di 35 secoli fra 117 manufatti dei 128 restaurati per la XX edizione dell’iniziativa promossa dall’istituto bancario torinese
Restaurati facciata, pavimento e soffitto ligneo dell’ingresso dell’Oratorio del Gonfalone che racchiude uno straordinario ciclo di affreschi di Federico Zuccari, Livio Agresti, Daniele Da Volterra, Cesare Nebbia, Marco Pino
Si è concluso il restauro della porzione del lungo corridoio ricco di 3.600 epigrafi: un cantiere pilota che ha restituito leggibilità ai reperti anneriti dal tempo
È il primo piano nazionale per definire buone pratiche sull’accessibilità nei luoghi della cultura italiani, finanziato dall'Unione Europea tramite Pnrr. Coinvolti 250 direttori di musei, archivi e biblioteche



