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I manifesti della collezione Wittamer

Carla Cerutti

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Considerata la più bella raccolta al mondo di manifesti belgi Art Nouveau e conosciuta attraverso numerose esposizioni internazionali, la collezione Wittamer fu assemblata a partire dagli anni Sessanta, quando l’interesse per l’Art Nouveau era agli albori. D’altronde i Wittamer avevano acquistato nel 1950 una delle residenze più eleganti di Bruxelles progettata da Victor Horta tra 1895 e 1903 per l’industriale Solvay, mostrando un pionieristico interesse per questo stile dalle molteplici varianti.

Offerta in asta a Parigi da Piasa, lo scorso 17 ottobre, la raccolta ha richiamato l’interesse di collezionisti e amatori soprattutto francesi, belgi, italiani e americani con risultati che hanno, per la maggior parte, superato le aspettative, per altro contenute.

Tra gli oltre 130 lotti, costituiti sia da cromo e litografie che da bozzetti originali databili tra il 1895 e il 1905, le aggiudicazioni più alte sono state appannaggio di Privat Livemont, maestro indiscusso della scuola belga, influenzato dal morbido «slavismo» del grande Mucha: 5.800 euro per la maquette originale del manifesto «Exposition Cercle Artistique Schaerbeek», stimata 3-4mila euro, e 4.120 euro per l’affiche «Rajah», una famosa marca di caffè dell’epoca.

Tra i top lot figura anche uno dei maggiori interpreti del Liberty italiano, Leonardo Bistolfi, con il suo manifesto più celebre, quello concepito per la Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna, tenutasi a Torino nel 1902, venduto per 5mila euro contro una stima di 800-mille. Altre quotazioni di rilievo sono state raggiunte da Hendrick Cassiers, Gisbert Combaz, Adolphe Crespin, Armand Rassenfosse, Félicien Rops e Théo Van Rysselberghe.

Carla Cerutti, 20 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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