Image

I Greci festeggiano i 150 anni

Il Museo Archeologico Nazionale dotato di opere eccezionali celebra il secolo e mezzo con la mostra «Odissee»

Valeria Fichera Lo Savio

Leggi i suoi articoli

Il 3 ottobre scorso, alla presenza del presidente della Repubblica greca Prokopis Pavlopoulos e del ministro della Cultura Aristidis Baltas, la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Atene Maria Lagogianni ha inaugurato i festeggiamenti per il centocinquantenario dalla posa della prima pietra da parte del re Giorgio I con l’apertura della mostra «Odysseies» («Odissee» aperta per un anno intero). 

Data la straordinaria collezione archeologica del museo ateniese, la mostra, realizzata principalmente con il supporto della Stavros Niarchos Foundation, è costituita principalmente da reperti provenienti dal museo stesso, a eccezione di tre prestiti dal Museo epigrafico di Atene e tre prestiti dal Museo dell’Acropoli, il tutto inserito in una scenografia a impatto volutamente emotivo ed evocativo e accompagnata da un imperante utilizzo di materiale audiovisivo, multimediale e musicale. 

A far da cornice o, piuttosto, da direzione è la poesia greca antica e moderna, parte ormai integrante della cultura classica occidentale: brani scelti dell’Odissea di Omero, dei due premi Nobel Odysseas Elytis e Giorgos Seferis nonché di Yiannis Ritsos. La traccia, la melodia principale, scorre in primo piano su uno schermo davanti all’entrata della mostra; è «Itaca» di Kostantinos Kavafis, in greco e in inglese come tutto il resto della mostra, su sfondo blu cangiante, eco di acque profonde: «Se per Itaca volgi il tuo viaggio, fa voti che ti sia lunga la via e colma di vicende e conoscenze...» «...né Lestrigoni o Ciclopi, né Poseidon inasprito incontrerai, se non li rechi dentro...» «...fa scalo negli empori dei Fenici per acquistare bella mercanzia, madrepore e coralli, ebani e ambre, voluttuosi aromi d’ogni sorta...».

A questa prima parte della poesia di Kavafis fa eco la prima parte della mostra, un carico variegato a partire dal III millennio a.C.: da navi dipinte su frammenti e aryballoi, navi incise su «padelle» cicladiche di Syros o su placchette di avorio provenienti dal santuario di Artemis Orthia a Sparta, modellini di navi di Filakopi e Micene fino alla lampada bronzea a forma di nave di fine V secolo a.C. rinvenuta dentro l’Eretteo, si passa agli antichi mostri, tra i quali le Sirene, le Gorgoni e soprattutto Scilla, e alle mercanzie provenienti da paesi lontani quali le uova di struzzo utilizzate come «rhyton» provenienti dalle tombe a tholos dell’Argolide o i gioielli celtici provenienti dall’Heraion di Perachora ecc., il tutto in una nave concettuale sotto il controllo di Poseidon, la cui statua si staglia in mezzo al blu dal quale è emersa.

Nelle intenzioni, è il viaggio in antico come ricerca di materiali, conoscenze e idee. Nelle sale successive, dedicate ai luoghi patrii presso cui ritornare (il «nostos» di Ulisse, le nostre «Itaca»), la mostra si dilata; intorno alla statua di Ulisse recuperata nel famoso relitto di Antikythera, gli elementi della grecità: piccole capsule concettuali con pochi straordinari oggetti esemplificativi per ciascuna di esse segnano le conquiste della civiltà greca, passo dopo passo.

La parabola del viaggio dell’uomo, reale o simbolico, si conclude nell’ultima sala dove sono raccolte creazioni antiche dell’uomo, quali il meccanismo di Antikythera, che hanno il compito di passare il testimone del senso dell’odissea umana all’uomo moderno. A passare il testimone, una statuetta bronzea di Zeus, oracolo di Dodona, con parole di Odysseas Elytis. 

Il Museo Archeologico, in occasione dell’anniversario ha ricevuto sotto forma di prestito temporaneo opere dal Metropolitan di New York, dal Badisches Landesmuseum di Karlsruhe, dal National Museum of Western Art di Tokyo, dal Palace Museum di Pechino, dalla Galleria Nazionale greca, dal Museo Nazionale greco di arte contemporanea, dalla Alexander S. Onassis Public Benefit Foundation e dall’Università di Heidelberg, che sono esposte in dialogo con oggetti della collezione permanente del museo (catalogo in greco e in inglese, ingresso museo e mostra a 10 euro).

Valeria Fichera Lo Savio, 01 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

I Greci festeggiano i 150 anni | Valeria Fichera Lo Savio

I Greci festeggiano i 150 anni | Valeria Fichera Lo Savio