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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliA ridosso delle mura perugine, il Parco della Cuparella, con le sue querce, i sentieri e cipressi, fino al 1946 era una discarica malsana. La trasformò l’architetto del paesaggio e dei giardini Pietro Porcinai (Firenze 1910-86). E al «profeta» di un verde plasmato a misura d’uomo tra edifici in cui vivere bene la Regione Umbria con l’associazione Pietro Porcinai onlus, fondi europei e la Quattroemme edizioni ha promosso la ricerca e pubblicazione di un approfondito volume. Pietro Porcinai in Umbria (a cura di Marina Fresa, Giulia Giacchè e Luciano Giacchè, 340 pp., ill.), dà conto dei 49 progetti di un architetto che, vista la sordità degli enti pubblici, ha lavorato in prevalenza per i privati (nella foto il giardino di Porcinai per l’abbazia di San Nicolò a San Gemini, proprietà Violati). Il volume viene inviato in omaggio facendo richiesta motivata a Regione Umbria, Direzione agricoltura e foreste, Servizio sistemi naturalistici e paesaggistici (architetto mcarbone@regione.umbria.it, tel. 075 504 5958).
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