I disastri esistenziali di Munch

La copertina del volume
Luca Scarlini |

L’itinerario esistenziale di Edvard Munch somiglia a quello di August Strindberg, per la violenza delle relazioni, degli amori, delle scelte estetiche. I maestri iperborei delle avanguardie, a fine Ottocento, decisero di rendere la loro esistenza parte del loro agire artistico, naturalmente andando incontro a disastri esistenziali e magnifiche avventure creative.

Il romanzo della scrittrice tedesca Tanja Langer, gioca intorno alla relazione, tormentosa e esaltante, che il pittore intreccia con l’amata Tulla, che rilancia sempre la sfida di un eros mai sazio, tendendo all’inverosimile l’arco del loro rapporto. Tre i luoghi: Warnemünde, nella quiete del Baltico, una clinica psichiatrica a Copenaghen e infine una dimora a Ekely, vicino a Oslo, dove Munch trascorse buona parte della sua vita. Mentre cresce il successo delle sue opere visionarie, che spesso fanno scandalo, quando Max Reinhardt gli chiede
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