Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

I 150 anni della Ringstrasse

Flavia Foradini

Leggi i suoi articoli

La precoce inaugurazione nel cuore della capitale asburgica avvenne nel 1865, ma gli ultimi cantieri necessari alla creazione del grande boulevard della Ringstrasse furono chiusi solo nel 1913, a oltre cinquant’anni di distanza dalla demolizione delle antiche mura difensive, la vendita degli ambìti terreni a ridosso del nucleo storico, la costruzione di palazzi pubblici e privati che conferirono a Vienna il volto di una moderna metropoli: le dimore della nuova borghesia industriale, i grandi albergi, il Parlamento, il Municipio, la Borsa, i Musei gemelli, l’Opera e il Teatro Nazionale. Ricordandone l’inaugurazione e non il completamento, il 150mo anniversario della Ringstrasse, quest’anno celebrato da diversi musei con mostre apposite, ha dunque un che di marketing turistico. Tuttavia le mostre proposte sono interessanti e hanno il pregio di offrire una visione caleidoscopica di quel progetto epocale per la società del tempo, divenuta parte integrante del tessuto cittadino contemporaneo. Al Belvedere, che dispone di 24 opere di Klimt, si punta sul grande secessionista come pittore e personaggio più carismatico della scena artistica di quell’epoca con la mostra «Klimt e la Ringstrasse» (al Belvedere Inferiore dal 3 luglio all’11 ottobre). Alla Biblioteca Nazionale, fino al primo novembre, 200 fra fotografie, progetti, mappe e documenti mostrano il prima e il dopo del Ring. Al Wien Museum («Il Ring. Gli anni pioneristici dal 1857 al 1865», fino al 4 ottobre) si spazia a tutto campo dall’idea primigenia di una strada di rappresentanza, a documenti relativi alle fasi di edificazione, a fotografie, a sguardi dentro le dimore più rappresentative, a riflessioni sul ruolo sociopolitico e culturale del Ring fino ai giorni nostri. Al Museo Ebraico già il titolo «La Ringstrasse. Un boulevard ebraico» ricorda fino al 18 ottobre come gran parte dei lussuosi edifici che orlarono il grande viale furono voluti e realizzati da imprenditori di fede ebraica, quegli stessi che favorirono in modo determinante la fioritura delle arti coeve, abbellendo le proprie case con opere d’arte e di design di pregevole fattura. E in particolare nel catalogo viene dato conto di importanti dati storico-statistici. Nel più importante edificio della «Vienna Rossa», il Karl-Marx-Hof, si documenta fino al 20 dicembre il «contro boulevard» della circonvallazione del Gürtel, definita la «Ringstrasse del proletariato», fitta di 380 complessi residenziali costruiti per far fronte all’emergenza abitativa degli anni Venti. 

Flavia Foradini, 21 luglio 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Il Belvedere Superiore di Vienna approfondisce la genesi del dipinto incompiuto con schizzi e disegni che rivelano lo sviluppo della complessa allegoria 

Nell’istituzione viennese la prima presentazione museale delle opere su carta dell’artista inglese per uno sguardo dietro le quinte dei suoi lavori: «Ho sempre con me taccuini o carta, matita o biro»

Dal 21 marzo, i 1.000 metri quadrati del padiglione 19 nel complesso dell’Arsenale saranno dedicati alla produzione fotografica contemporanea locale e internazionale. Obiettivo: dieci mostre all’anno 

La Österreichische Nationalbibliotek mette online la preziosa biblioteca del celebre condottiero e collezionista Eugenio di Savoia, una delle più pregevoli raccolte di manoscritti e libri di epoca barocca

I 150 anni della Ringstrasse | Flavia Foradini

I 150 anni della Ringstrasse | Flavia Foradini