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Flavia Foradini
Leggi i suoi articoli«Die Braut» («La sposa») è uno dei dipinti cui Gustav Klimt stava lavorando quando morì in seguito a un ictus il 6 febbraio 1918. In quel periodo il fotografo Moriz Nähr poté fissare a futura memoria lo stato del suo atelier nella Feldmühlgasse, e lasciò ai posteri fra l’altro un’immagine delle due tele «Signora con ventaglio» e appunto «La sposa» (165x191 cm) ancora sui cavalletti, in attesa di essere compiute e firmate. Mentre «Signora con ventaglio» è stata venduta nel 1994 a New York per 11,6 milioni di dollari, dopo che, come fu appurato in seguito a un’interpellanza parlamentare, era stata esportata dall’Austria senza autorizzazione e dal 2023 è di proprietà di un collezionista asiatico, «La sposa» è in capo alla controversa Klimt Foundation, istituita nel 2013 da Ursula Lena (Kohn), vedova di Gustav Ucicky. Questi, considerato figlio dell’artista, fu un affermato regista cinematografico di fede nazista, che acquisì nel tempo numerose opere del padre, fra cui «La sposa».
Emilie Flöge, compagna di Klimt e celebre stilista, generalmente indicata come prima proprietaria dell’opera, la espose diverse volte in vari contesti pubblici a partire dalla VI Kunstschau al Künstlerhaus di Vienna del 1925, dove venne presentata come «non in vendita». Nel 1943 il Governatore di Vienna, Baldur von Schirach, fece organizzare una mostra dedicata a Klimt nella palazzina della Secessione e Flöge prestò alcune opere, fra cui «Die Braut». Di un passaggio di proprietà tra la donna e Ucicky mancano informazioni. La scheda nella banca dati del Belvedere (dove l’opera è perlopiù esposta con prestito a lungo termine), sulla storia del dipinto indica Emilie Flöge come prima proprietaria, passando poi al 1971, quando avvenne un prestito da «proprietà privata» viennese. Nel catalogo ragionato dei dipinti di Klimt (2012), come provenienza Tobias Natter indica senza data «Vienna, Emilie Flöge; Vienna, Proprietà privata».
Certo è che Emilie Flöge morì nel 1952, Ucicky nel 1961, e una fotografia del 1957 in un articolo della rivista «Alte und moderne Kunst», mostra il dipinto appeso nella camera da letto del regista («Ucicky era sulle sue tracce da 15 anni, finché finalmente ebbe occasione di acquistarlo»), mentre esposti in altre stanze della dimora la rivista presentava alcuni dei «9 dipinti e 20 disegni» di Klimt: «Serpenti d’acqua II», «Amiche I» («Le sorelle»), «Albero di mele II», «Ritratto di donna (Gertrud Loew)», «Il castello di Kammer sull’Attersee III». Uno studio sulla provenienza di «Die Braut» era stato ultimato dalla ricercatrice Sonja Niederacher nel 2017-18, della quale sono disponibili liberamente anche in rete numerosi studi su molte opere di Klimt, ma non quello per quell’allegoria. A nostra richiesta, la Klimt Foundation non ha fornito il dossier ma ci ha fatto sapere attraverso la portavoce Laura Erhold, che «Die Braut» fu nel 1957 il regalo di nozze di Ucicky alla terza moglie Ursula Lena Kohn e venne venduto al regista «da Emilie Flöge ovvero dalla nipote Helene Donner per una somma sconosciuta».
Ora, dal 15 maggio al 5 ottobre, il Belvedere Superiore di Vienna dedica all’opera una mostra curata da Franz Smola (Belvedere) e Sandra Tretter (Klimt Foundation), focalizzata fra l’altro sulla genesi dell’opera, con una serie di schizzi e di disegni che rivelano lo sviluppo della complessa allegoria, sospesa tra innocenza e vivido erotismo. La presentazione è integrata da testimonianze di coevi di Klimt, fra cui Egon Schiele e le clienti Friederike Beer-Monti ed Eugenia (Mäda) Primavesi, nonché Arthur Schnitzler, che conosceva il pittore e disegnatore, e la cui novella La sposa del 1891 può essere stata fonte di ispirazione per il dipinto. Dopo una visita all’atelier nel 1915, l’autore aveva annotato su Klimt: «Pur con tutte le naturali differenze e la sua superiorità artistica, sento una profonda, segreta sintonia». In occasione della mostra sono state inoltre eseguite analisi scientifiche del quadro, presentate nel catalogo.

Gustav Klimt, studio per la figura a destra con le gambe divaricate e una gonna nel dipinto «Die Braut», 1917, Klimt Foundation

Gustav Klimt, studio per il gruppo di figure a sinistra in «Die Braut» dall’album da disegno, 1917, Klimt Foundation