Guardare (meglio) Guardi
Uno studio approfondito che cerca di restituire al pittore un coerente profilo artistico
Sul pittore veneziano Giacomo Guardi (1764-1835) vi è una vastissima bibliografia e, ancor più, sono i quadri che gli vengono attribuiti, molto spesso a torto. Per non parlare dei falsi: una intera lussureggiante filiera del mercato antiquariale europeo prosperante già dall’Ottocento. Per la prima volta nel volume di Federica Spadotto Giacomo Guardi è diventato oggetto di uno studio approfondito nel quale l’autrice ha cercato di restituire al pittore un coerente profilo artistico e di porre ordine nel baillamme di vedutine veneziane, in gondola o meno, che gli sono state attribuite.
Il risultato è in un importante e corposo volume finanziato dalla meritoria Fondazione Gabriele e Anna Braglia, costituita nel giugno del 2014 a Lugano, con finalità di carattere culturale ed educativo per l’arte. Il libro è affiancato dalla traduzione in inglese, e scorrerlo ci aiuta a comprendere perché questo
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)