Image

Giorgio Griffa, «Canone aureo», 2014

Image

Giorgio Griffa, «Canone aureo», 2014

Griffa, la potenza del segno

Guglielmo Gigliotti

Leggi i suoi articoli

Roma. Alla Fondazione Giuliani cinquanta carte di Giorgio Griffa illustrano un percorso esplorativo tra i più rigorosi svolti all’interno delle potenzialità del segno. Per la cura di Andrea Bellini, la mostra, aperta fino al 23 aprile, presenta lavori su carta realizzati dall’artista torinese (oggi ottantenne) dal 1968 al 2015. Il rapporto con i lavori su tela è serratissimo, quasi di palestra nell’indagine sulla natura del segno primario, elementare, essenziale, steso a mo’ di tratteggi, punti o scie, ritmicamente cadenzati su porzioni di supporto, lasciando ampio campo al vuoto, che entra come attore dell’immagine. Lo stesso supporto, che sia di carta, come in mostra a Roma, o di lino, assurge a valore di immagine, per l’evidenza plastica delle pieghe che ne solcano la superficie. Sono tutte opere che, come raccontato in catalogo, l’autore realizza in una condizione psicologica di «concentrazione passiva», ovvero di raccoglimento meditativo, come avviene negli esercizi zen.
Apporre segni è da sempre per Griffa un modo di interrogarli, esplorando la poesia implicita del segno in quanto segno. Dalla fine degli anni Sessanta, infatti, l’artista torinese opera in quell’area della ricerca pittorica di tipo analitica, e d’afflato concettuale, che indaga sugli elementi basici del processo che porta alla creazione dell’immagine, da sempre. In tal senso, per Griffa è molto importante quello che lui definisce «l’immensa memoria della pittura», ovvero il passato sempre presente. Il suo minimalismo ha quindi un cuore antico.

Giorgio Griffa, «Canone aureo», 2014

Guglielmo Gigliotti, 31 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Nella ventina di tele, quasi tutte inedite, del pittore siciliano allestite al Museo Hendrik Christian Andersen, la novità sono le navi da guerra all’orizzonte, piccoli segni dei nostri tempi

Cinque grandi cavalletti di uno dei più celebri ex studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma avviano la programmazione del nuovo spazio espositivo dell’istituzione

Nell’Area Archeologica Neapolis di Siracusa 27 sculture monumentali dell’artista franco polacco

A Roma un magnate libanese della moda espone 130 opere d’arte contemporanea. Sono le «inquietudini caravaggesche» di una delle più antiche democrazie del mondo

Griffa, la potenza del segno | Guglielmo Gigliotti

Griffa, la potenza del segno | Guglielmo Gigliotti