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Grafite su madreperla

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Laura Lombardi

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La Galleria Il Ponte dedica dal 16 settembre al 4 novembre una mostra a Marco Gastini, a cura di Bruno Corà, con opere comprese tra la fine degli anni Sessanta e il 1978

Si tratta di un decennio in cui l’artista torinese si concentra su elementi quali il punto e la linea. Gastini, uno dei pionieri della Pittura analitica, svela un’unità di segno, scarno e sensibile, traccia di un pensiero non espresso, che rimarrà una costante del suo stile: «tracciare quei punti per me significa pensare a uno spazio, “vedere” uno spazio», afferma l’artista. Per queste ricerche sperimenta diversi materiali e tecniche, senza mai rinunciare al mezzo pittorico. Si vedono così in mostra uno smalto su plexigas del 1969, un plexiglas graffiato del ’72, e acrilici su plexiglas del ’73, lavori che giocano sul senso di ambiguità tra il supporto e il tracciato del gesto.

Sono poi allestite opere realizzate con pigmento «pearl white», madreperla, che racchiude in sé tutti i colori, usato con grafite e matita Conté su fibra di vetro in un lavoro del 1975 e in altri successivi, per poi giungere alle tecniche miste su carta del ’77, anno dell’importante personale alla John Weber Gallery di New York. Chiude la mostra un disegno e pittura su carta su legno del 1978-2016, che prelude, nella successiva produzione di Gastini,  all’ormai prossimo sconfinamento della pittura, attraverso le macchie, dalla superficie della tela, della carta o di altri supporti, sulla parete.

Laura Lombardi, 12 settembre 2016 | © Riproduzione riservata

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Grafite su madreperla | Laura Lombardi

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