Gosmaro, Rahm e Sachs alla Fondazione Memmo

Tre accezioni distinte di un nuovo realismo esistenziale

«Felt penetration», 1990, di Rolf Sachs
Guglielmo Gigliotti |

Roma. Il ciclo delle mostre di «Conversation piece» presso la Fondazione Memmo, ideate dal curatore Marcello Smarrelli come «conversazione» ideale tra artisti e tra le rispettive opere, giunge al sesto appuntamento con l’esposizione «La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci. Corinna Gosmaro, Philippe Rahm, Rolf Sachs», aperta dal 15 gennaio al 22 marzo. Il titolo è una citazione tratta dal saggio di Philip K. Dick del 1978-85, Come costruire un universo che non cada a pezzi dopo due giorni, in cui lo scrittore ascrive agli oggetti e alla realtà materiale delle cose una possibilità di salvezza dal caos del mondo.

Le più alte astrazioni, secondo Dick, affondano radici nella concretezza degli oggetti. I tre artisti riuniti in questa occasione offrono quindi tre accezioni distinte di un nuovo realismo esistenziale. Corinna Gosmaro (nata presso Cuneo nel 1987) dipinge a spray su
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