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Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoliRoma. «Gabriele Basilico. Metropoli», dal 25 gennaio al 13 aprile nelle sale di Palazzo delle Esposizioni, è una mostra sul tema che ha dominato l’intera ricerca del fotografo milanese nato nel 1944 e morto nel 2013: lo spazio urbano. I curatori Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia hanno selezionato 270 immagini, scattate dagli esordi degli anni ’60 agli ultimi anni di vita in peregrinazioni in tutto il mondo: Roma, Milano, Palermo, Napoli, Barcellona, Madrid, Lisbona, Montecarlo, Parigi, Berlino, Buenos Aires, Gerusalemme, Londra, Boston, Tel Aviv, Istanbul, Rio de Janeiro, Mosca, San Francisco, New York, Shanghai.
Ciascuna fotografia rispondeva all’assillo del fotografo, dallo stesso definito «la questione della spazio», risolta mediante inquadrature specifiche, improntate quasi sempre all’equilibrio immobile di linee e volumi, ma anche «spaziando» nei cinque continenti, muovendosi fisicamente. Ad attrarlo è il paesaggio creato dall’uomo, ma le immagini sono spesso prive della figura umana.
Il segno dell’uomo è da leggere nelle stratificazioni storiche delle vedute (sovente in bianco e nero), e nelle trasformazioni di città che crescono su se stesse. In quest’ottica il centro e la periferia si amalgamano in una unitaria contemplazione di spazialità sottratte al divenire.
Nelle quaranta opere del ciclo «Milano: Ritratti di fabbriche», sviluppato tra il ’78 e ’80, la condizione socio-politica fa solo da sfondo, l’interesse è nella forma. Così anche nelle pur drammatiche immagini carpite nel 1991 in una Beirut devastata dalla guerra, a cui risponde il ciclo di fotografie aventi a soggetto la stessa città, ma ricostruita.
Sono fotografie infatti del 2011. Fulcro della mostra, realizzata in collaborazione con l’Archivio Gabriele Basilico, è la sezione «Le città». Qui, 64 opere tutte in formato 100x130, restituiscono 26 vedute urbane. Il capitolo «Sezioni del paesaggio italiano» si dipana invece in sei itinerari realizzati nel 1996, incentrati sul tema di percorsi stradali che spaziano tra pianure e colline in piccole immagini di cm 30x40.
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