Giotto e la Cappella Scrovegni bis

Le nuove scoperte di Giacomo Guazzini dentro la Basilica di Sant’Antonio

L’attuale aspetto della Cappella di santa Caterina e la ricostruzione di Giacomo Guazzini (grafica di Enrico Bancone)
Laura Lombardi |  | Padova

Nuove importanti scoperte sull’attività di Giotto a Padova, frutto degli studi di Giacomo Guazzini, 34 anni, laureato a Firenze con perfezionamento alla Scuola Normale di Pisa e ora ricercatore al Kunsthistorisches Institut (Max-Planck-Institut) di Firenze. Se infatti l’attività del maestro nella città veneta è ricordata soprattutto per l’intervento nella cappella dell’Arena della famiglia degli Scrovegni, dal 1303 al 1305, meno esplorata ma altrettanto importante è la sua presenza nella Basilica di Sant’Antonio.

Come già noto, qui Giotto intervenne non solo nella sala capitolare, ma anche nella cappella absidale di santa Caterina, dove tuttavia ad oggi rimane solamente una decorazione assai malridotta con busti di sante nel sottarco di ingresso. Oltre a questi casi, nel 2015 Guazzini aveva individuato inoltre in Basilica un’altra importante decorazione del grande pittore fiorentino negli
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